Evra esplode in un video: “Ho un messaggio per i calciatori della Juve: dovete sentirvi una mer…”

L’ex calciatore francese in un video ha commentato l’esonero di Tudor che è secondo Evra responsabilità diretta dei calciatori che, in base alla sua esperienza personale, non hanno svolto nel modo migliore il loro compito.
A cura di Alessio Morra
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Patrice Evra non è una persona banale. L'ex calciatore francese è tornato a riassaporare l'odore dello Stadium nel giorno in cui Tudor è stato esonerato. Alla Juventus ci ha lasciato un pezzo di cuore, al di là dei cinque trofei vinti e della finale di Champions disputata contro il Barcellona. Evra che quando parla non si risparmia ha rilasciato un lunghissimo messaggio sul suo profilo Instagram nel quale ha parlato della ‘sua' Juve, quella di oggi che vede da spettatore e tifoso e quella che ha vissuto da calciatore, parlando anche della nuova generazione di calciatori.

"Grazie Tudor, i giocatori devono capire"

Evra dopo aver lasciato il calciatore ha preso il diploma da allenatore, ma non ha tanta voglia di vivere il calcio da dentro. La Juventus la segue da vicino ed ha parlato dell'esonero di Tudor, il meno colpevole di tutti: "Grazie mister", perché più colpevoli sono i calciatori, lui, il francese, lo sa per esperienza personale: "Questo è un messaggio per i giocatori, perché quando esonerano il tuo allenatore vuol dire che non hai fatto il lavoro in campo. A me è successo solo una volta, allo United quando andò via Moyes e mi sentì una m****".

Poi è stato ancora più netto con alcuni calciatori della Juventus: "Spero che questo giocatori avranno questa sensazione, perché ci sono giocatori che sono ancora lì e sono stati cambiati due o tre allenatori". Parole che sembrano pietre.

"Il problema è la nuova generazione"

Calciatori che però hanno anche delle piccole attenuanti, perché il calcio di oggi è diverso rispetto a quello di prima: "La gente deve capire che questa è una nuova generazione e la generazione che chiamo TikTok, quella che sta sui social media. Anche io sono sui social media. Però, se stai nella Juve ti devi assumere devi avere le responsabilità. Ma il problema è che questi discorsi non hanno più presa su questa generazione, perché è una generazione soft, molle. Quindi tutti gli ex giocatori, commentatori che sono lì e dicono devono fare così, vi dico una cosa: perdete il tempo".

Poi ha aggiunto: "Perdete il tempo, perché noi eravamo giocatori di football per la passione, per la maglia, per la storia, per dare da mangiare alle nostre famiglie. Adesso questa generazione gioca. Sono atleti, non sono neanche calciatori, sono atleti. Sono brand, sono rapper, fashion, sono nella politica. Quindi c'è troppa distrazione. Per questo io non sono duro con loro, perché noi non avevamo questa distrazione".

La Juve è cambiata: "Agnelli c'era sempre per noi"

Ed è cambiata anche la Juventus, rispetto a quella che lui trovò una decina d'anni fa con Allegri in panchina e Andrea Agnelli al ponte di comando: "Il calcio è cambiato, il mondo è cambiato. Ma non mi piacciono scuse. La Juve è cambiata, ha perso i valori, i valori veri. Ai tempi di Andrea Agnelli, ricordo la prima volta che ho fatto la mia partita a Villa Perosa, era un campo di m****, però ero felice che dopo andiamo lì nel castello dove viveva la famiglia Agnelli, c'era la storia, il presidente era sempre con noi, con Pavel, con Marotta, con Paratici. Oggi non è più così". Infine un ultimo messaggio verso i giocatori ella Juventus di oggi: "Quando giochi alla Juve devi sacrificare anche la tua famiglia, è una verità".

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