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Entra tra gli osservatori, il Barcellona gli nega il contratto: “Mi hanno chiuso le porte in faccia”

In lizza per ricoprire il ruolo di Responsabile del Settore giovanile, Elvis Coca ha visto sfumare improvvisamente tutto: fatali alcuni suoi tweet di dieci anni prima.
A cura di Alessio Pediglieri
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A volte un tweet può valere una carriera. Nel calcio moderno, ma non solo, la sfera social è sempre più al centro delle attenzioni di tutti e così può accadere anche di perdere un'opportunità unica di lavoro per qualcosa messo on line anni prima, dimenticando che sul web tutto resta, per sempre. Una storia degna di una trama da film ma che corrisponde all'amara realtà che sta vivendo Elvis Coca, direttore sportivo del Mirandès, che era entrato tra le candidature per lo scouting delle giovanili azulgrana. Ruolo che non raggiungerà mai.

Tutto sembrava andare a gonfie vele: un ottimo lavoro svolto a favore del Club Deportivo Mirandés, una piccola società calcistica spagnola che milita nella Segunda Divisiòn, con sede a Miranda de Ebro, in Castiglia e León. Poi, Per Elvis Coca si sono spalancate le porte del paradiso, la chiamata da parte del Barcellona che sta reclutando osservatori per le proprie squadre giovanili. Un'opportunità unica alla quale Coca ha risposto immediatamente. In palio c'era un ruolo di tutto rispetto: la carica di responsabile del dipartimento scouting del Barça per guidare la 2a divisione e la 1a giovanile, nel programma ‘Què t'hi Jugues!'.

Un sogno che Coca ha visto fumare nel giro di pochi minuti, ricevendo un perentorio e non trattabile dietro front da parte del club di Laporta. "Ho ricevuto una telefonata da una persona importante dell'FC Barcelona che mi ha detto che non erano più interessati a me" ha raccontato un esterrefatto Coca davanti al repentino cambio di idee del club catalano. Ma cosa ha portato ad una decisione così radicale e definitiva? Lo anticipa lo stesso ds del Mirandès: "Mi hanno già comunicato che non mi firmeranno alcun contratto con me a causa di alcuni tweet. Per quello che ho fatto in passato, sto perdendo l'occasione della mia vita e le porte del Barça mi sono state chiuse in faccia per sempre".

Oggi, su Twitter Elvis Coca ha deciso di rendere privato il proprio account
Oggi, su Twitter Elvis Coca ha deciso di rendere privato il proprio account

Ma cosa avrebbe scritto di tanto sbagliato il povero Elvis da far arrabbiare in questo modo i vertici del Barcellona? Per capirlo bisogna fare un lunghissimo passo a ritroso nel tempo, talmente lungo che nemmeno Coca si ricordava fosse accaduto: "Mi dispiace, non mi ricordavo nemmeno questi tweet… Il Barça è un club che ammiro e ho perso un'opportunità che dubito che avrò di nuovo".  Con la macchina del tempo si deve andare a dieci anni fa, fino al lontanissimo 2012 quando il giovane Elvis "cinguettava" la sua fede madridista a discapito dei colori azulgrana.

Uno dei tweet "incriminati" che sono costati l'incarico al Barcellona
Uno dei tweet "incriminati" che sono costati l'incarico al Barcellona

"Come mi piacerebbe vedere Luis Suárez al Real Madrid. Sei molto bravo!!!" e ancora "Arbeloa, Grande Sezione basket del Real Madrid!!! Grande Pablo Laso!!!, Grandi Berserker!!! HALA MADRID!!!" fino ad un "Basta con tanti aiuti. Quelli che Rajoy ci porta via vengono dati al Barça. Peccato". Tutti tweet anti Barcellona, fino ai più acri e risentiti, come le critiche verso Dani Alves, che in Catalogna è un vero e proprio mito per i tifosi: "diceva che era da codardi parlare di arbitri, ora mica tace…".

L'attacco a Dani Alves, allora stella del Barça, pubblicato nel 2013
L'attacco a Dani Alves, allora stella del Barça, pubblicato nel 2013

Non solo tweet da "tifoso" ma anche retweet su accuse nei confronti della società azulgrana, nel mantenere bilanci poco chiari, grazie ad aiuti politici e illazioni su arbitri più o meno a favore della squadra catalana. Così, è bastato un po' di memoria lunga, qualche screenshot e il gioco è stato fatto, allertando il Barça di non portarsi a casa un "nemico giurato".

Le accuse alla società catalana retwittate da Coca, in evidente chiave polemica
Le accuse alla società catalana retwittate da Coca, in evidente chiave polemica

Che al Barça ci sia molta attenzione a ciò che viene raccontato attorno al club non è una novità perché il caso di Elvis Coca non è il primo e ha un illustre precedente che risale al 2015. In quell'occasione ad essere allontanato ed escluso dal club fu Sergi Guardiola, oggi attaccante del Rayo Vallecano in prestito dal Real Valladolid. L'oggi 31enne spagnolo venne inserito tra le fila delle giovanili del Barça per essere subito rispedito a casa: nel 2013 – quando giocava nel Novelda – aveva twittato un paio di pensieri anti-Barça, manifestando anche in quel caso tutto il suo amore madridista poi esplicato in un poco edulcorato "Hala Madrid, P*ta Cataloña".

Anche in quel caso, per il povero Guardiola non ci fu via alternativa: il Barcellona prese il contratto e lo stracciò per giusta causa per aver certificato come lo stesso giocatore avesse pubblicato "alcuni tweet offensivi contro il barcelonismo e contro la Catalogna". Per lui l'avventura finì lì, per il povero Elvis Coca mai inizierà e vale poco il suo pentimento a posteriori: "Accetto l'errore dei tweet, ma era un Elvis molto più immaturo. Ora non mi sento un tifoso di nessun club. Le persone cambiano, maturiamo e ringrazio il Barça per aver pensato a me". 

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