È morto Lorenzo Buffon, aveva 95 anni: col Milan vinse 5 Scudetti, giocò 15 volte in Nazionale

Il calcio italiano saluta uno dei suoi interpreti più autorevoli: Lorenzo Buffon, storico portiere del Milan e figura centrale della Serie A degli anni Cinquanta, è morto a 95 anni nella sua casa di Latisana, in provincia di Udine. Un arresto cardiaco improvviso ha posto fine alla vita di un uomo che, per talento, carisma e longevità, aveva attraversato un’epoca diventandone uno dei simboli più riconoscibili. A darne l’annuncio è stata la figlia Patricia, che con discrezione ha comunicato la scomparsa dell’ex campione.
Buffon approdò al Milan nel 1949, a soli vent’anni, e per dieci stagioni difese stabilmente la porta rossonera. In quegli anni il club costruì una delle sue identità più forti, fatta di gioco offensivo e grandi campioni, e Buffon ne fu uno dei pilastri. La sua sicurezza tra i pali, la lettura del gioco e la capacità di guidare la difesa gli valsero un ruolo da protagonista in una squadra che avrebbe dominato il panorama nazionale. Con il Milan conquistò numerosi scudetti, inserendosi nell’èlite dei portieri italiani del tempo.

Il suo talento non passò inosservato nemmeno fuori dai confini nazionali. Negli anni ’60 la FIFA lo scelse, insieme al leggendario Lev Yashin, per rappresentare il ruolo del portiere in una selezione mondiale All-Star: un riconoscimento che ancora oggi testimonia il suo valore internazionale. La sua carriera proseguì poi con le maglie di Genoa, Inter, Fiorentina e Ivrea, segno di una longevità sportiva che pochi nel suo ruolo riuscirono a eguagliare. Con la Nazionale italiana collezionò quindici presenze, partecipando a uno dei momenti di rinnovamento più significativi del nostro movimento calcistico.
Addio a Lorenzo Buffon: si spegne a 95 anni lo storico numero uno del Milan
Fuori dal campo Buffon era ricordato per la grande dignità, la riservatezza e un’eleganza che sembrava appartenergli in modo naturale. Nonostante il cognome altisonante, non va dimenticato che non era parente diretto di Gianluigi Buffon: un’omonimia, questa, che negli anni contribuì a legare simbolicamente due epoche distanti ma unite dallo stesso ruolo.

I funerali si svolgeranno in forma privata a Latisana, come richiesto dalla famiglia. Con la sua scomparsa se ne va un pezzo importante della storia del Milan e del calcio italiano: un portiere che ha saputo essere molto più di un semplice numero uno, diventando un riferimento per generazioni di tifosi e appassionati.