Dietro i gol di Okereke c’è una storia triste: “Le mie dediche sono per un bambino morto”

David Okereke è stato uno dei protagonisti del pareggio della Cremonese a Bologna. L’attaccante nigeriano ha portato in vantaggio la formazione del neoallenatore Ballardini realizzando un calcio di rigore. Il suo gol, poi pareggiato dall’autorete di Chiriches, ha permesso ai grigiorossi di muovere la classifica e ritrovare un pizzico di fiducia in vista del prosieguo della stagione. Il classe 1997 ex di Spezia, Cosenza, Bruges e Venezia si è presentato davanti ai microfoni di DAZN per raccontare un po' la sua partita. Un'occasione anche per parlare di quanto accaduto dopo la rete.
Okereke infatti dopo aver segnato, ha celebrato la rete con i compagni. Una dimostrazione di compattezza del gruppo, anche in un momento tutt'altro che semplice. Poi il giocatore africano si è avvicinato alla panchina dove un collaboratore di Ballardini gli ha passato una maglietta che lui ha mostrato. Cosa c'era sulla stessa? E perché Okereke ha festeggiato il gol in questo modo? Tutto è legato ad un episodio che ha lasciato il segno non solo nella sua carriera, ma anche nella sua vita.

Tutto è accaduto durante la Pausa per i Mondiali, con Okereke che ha fatto da spettatore anche alla luce dell'assenza della sua Nigeria in Qatar. Questo il racconto del ragazzo, per una storia molto triste: "Dopo il gol ho fatto vedere una maglia, perché durante i Mondiali sono andato ad una cosa di un bambino che era morto… ". Da allora Okereke ha deciso di dedicare ogni rete a questo sfortunato piccolo tifoso: "Mi dispiace e allora mi hanno regalato questa maglietta e ho decisa di portarla con me quando giochiamo così gli dedico i gol.
Tornando al calcio giocato, Okereke nonostante la disastrosa prima parte di stagione crede nelle potenzialità della Cremonese. La matricola può ancora salvarsi: "Sappiamo che il campionato è lungo, abbiamo ancora qualcosa da giocare e ogni punto per noi è fondamentale. Dobbiamo continuare a fare quello che stiamo facendo, senza regalare niente.sappiamo che se difendiamo bene possiamo portare qualcosa a casa. Prima non prendiamo gol e poi proviamo a farli. L’esperienza? Conta questo perché dobbiamo aiutare, non dobbiamo lasciare nessuno da solo".