Diallo incastrata dalla psichiatra per il caso Hamraoui: “Sociopatica, ha disturbi della personalità”

È stato reso pubblico il documento psichiatrico redatto a seguito dell'aggressione a Kheira Hamraoui, violentemente picchiata con una spranga di ferro lo scorso 2022, la cui mandante è stata identificata nell'ex compagna del PSG, Aminata Diallo. Definita senza mezzi termini, soggetto "doppio", "capace di mentire", con una "dimensione antisociale" evidente.
Un documento più che dettagliato, di 76 pagine complessive, redatto sulle tre analisi psichiatriche cui so è dovuta sottoporre l'ex giocatore del PSG, Aminata Diallo, accusata di aver organizzato e portato a termine l'aggressione alla compagna di squadra ai tempi del PSG, Kheira Hamraoui. Nella relazione, si evidenziano le conclusioni della perizia psichiatrica, in cui Aminata Diallo presenta "innegabili disturbi della personalità". All'interno del rapporto sono stati descritti anche precedenti incidenti violenti, che l'hanno vista protagonista, con l'utilizzo di armi da taglio, da coltellia taglierini.
Tre colloqui condotti da uno psichiatra, due dei quali sono durati 9,5 ore, che hanno scandagliato a fondo la psiche di Aminata Diallo, incriminata nell'autunno del 2022 per "violenza aggravata" e "associazione per delinquere". La dottoressa Isabelle Teillet, psichiatra ospedaliera ed esperta presso la corte d'appello di Parigi, non ha avuto mezzi termini nell'indicare lo stato mentale di Diallo.

"Non presenta alcun tratto psicopatologico particolare e nessuna manifestazione psicotica. Non c'è nemmeno alcun disturbo del pensiero (…), delirante o allucinatorio", specifica il rapporto che poi però evidenzia il nocciolo del problema: "Il paziente presenta invece innegabili disturbi della personalità con evidenti difetti narcisistici, disturbi dell'identità e quantomeno indeterminatezza dell'orientamento sessuale, conflitto intrapsichico con tratti e assetti difensivi di tono arcaico e istero-paranoico e colorazione sociopatica che appare, se non determinata, almeno amplificata dalla forte valenza delle sue origini socio-culturali e ambientali."
Una analisi che di fatto "condanna" e "conferma" la condotta violenta da parte di Diallo anche a fronte di un paio di precedenti a dir poco inquietanti sottoposti all'attenzione dell'ex giocatrice che li ha ridimensionati in semplici episodi marginali. Che marginali non sono, anzi. Il primo, risale ai tempi delle superiori, quando in terza, nel collegio di studi sportivi dell'Olympique Lione, Diallo allora quattordicenne, minacciò una compagna brandendo un taglierino, accusandola di avere peniseri razzisti nei suoi confronti. Un episodio gravissimo che l'ex giocatrice del PSG ha descritto come un semplice "piccolo battibecco".
Il secondo episodio sottolineato dalla psichiatra, è stato quello raccontato dalla sorella maggiore di Aminata, Mariame: durante un provino risalente allo scorso febbraio, in cui ha affermato di essere stata vittima di un'aggressione con un coltello da parte della sorella minore. Anche in questo caso, nel corso delle sedute, Diallo ha derubricato il tutto in "un piccolo colpo, da nulla, all'addome".