video suggerito
video suggerito

Demetrio Albertini parla da “culé” e si presenta alla cena del Barcellona: “Spero non vinca l’Inter”

Demetrio Albertini in vista della semifinale di ritorno di Champions tra Inter e Barcellona ha partecipato alla cena azulgrana della vigilia, a fianco del presidente Laporta, ribadendo il suo legame con i catalani: “Da italiano dovrei dire Inter, ma tifo Barça”
A cura di Alessio Pediglieri
0 CONDIVISIONI
Immagine

Solo pochi mesi in casa azulgrana per sentirsi un "culé", come vengono soprannominati i più accesi tifosi del Barcellona: Demetrio Albertini ha vestito la casacca catalana nel 2005 solo a conclusione di carriera e per una manciata di partite, ma il suo cuore batte in direzione spagnola di fronte alla semifinale di ritorno di questa sera che vedrà l'Inter provare l'impresa a San Siro: "Da italiano dovrei sperare che vincano i nerazzurri, ma da tifoso del Barça spero proprio di no".

L'esperienza a fine carriera di Albertini a Barcellona: 5 partite per diventare "culé"

Un amore fulmineo che lega ancora l'ex stella della Nazionale e del Milan alla Masia e non solo: alla cena pre partita della società, con dirigenza, gruppo squadra, agenti, consulenti e osservatori, è apparso anche Demetrio Albertini rigorosamente seduto a fianco del presidente Joan Laporta a rinverdite il legame che si è creato dal gennaio 2005 a fine stagione, giocando solo 5 partite ma entrando nella mentalità azulgrana per sempre. E così, la sua presenza non è certo passata inosservata, come le recenti dichiarazioni che lo stesso ex direttore tecnico della Nazionale italiana non ha lesinato alla stampa spagnola, esaltando le qualità della squadra di Flick, in campo come nella mentalità.

Demetrio Albertini nel suo ultimo anno di carriera, il 2005: giocò 5 partite con la maglia del Barça
Demetrio Albertini nel suo ultimo anno di carriera, il 2005: giocò 5 partite con la maglia del Barça

Il tifo di Albertini, più Barcellona che Inter: "Spettacolo come all'andata, ma spero nel Barça"

Andando controcorrente, visto che in campo ci sarà l'unica italiana reduce della campagna di Champions League che ha visto mestamente l'Italia perdere un posto nella prossima edizione sul fronte ranking: "Sarà una gara come quella dell'andata, spettacolare soprattutto per la mentalità del Barcellona che vive queste gare come una finale" aveva già sottolineato l'ex azulgrana e rossonero togliendosi qualsiasi velo di facciata. "Non si può cambiare la mentalità di un gruppo in pochi giorni, il Barcellona è questo. Da italiano dovrei tifare Inter ma da tifoso spero che la finale la raggiungano loro".

L'elogio a Yamal, Albertini: "Da Pallone d'Oro, ma al momento i veri talenti sono altri"

Senza mezzi termini, Albertini ha tessuto l'elogio della Masia, il fulcro dei talenti da cui sono usciti eccezionali fenomeni, ultimo lo straordinario Lamine Yamal: "Ha un limite, certamente, ma lo conosce solo lui al momento" ha sottolineato al Mundo Deportivo. "Il talento è importante, ma non basta, avrà bisogno di lavorare. Talento molto raro da trovare, soprattutto alla sua età, e può vincere molti Palloni d'Oro ma ricordo che il Barcellona vive di fenomeni: Ronaldinho, Iniesta, Xavi, Puyol, Messi… gente che è durata nel tempo".

Albertini, le speranze dell'Inter: "La migliore d'Italia ma stanca e sulle gambe"

Per Albertini l'Inter ha il destino segnato, anche se avverte il Barcellona dei "tranelli" che Simone Inzaghi potrebbe preparare per rendere tutto il più difficile possibile: "L'Inter è stata la squadra migliore d'Italia per diversi anni, ma quest'anno arriva al finale di stagione un po' carente fisicamente, nonostante abbia giocato molto bene tatticamente contro il Barcellona. Dovrà prestare grande attenzione, i giocatori dell'Inter sono molto alti e molto forti fisicamente soprattutto in difesa. Sarà necessaria molta attenzione, evitando di commettere falli vicino all'area di rigore"

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views