video suggerito
video suggerito

De Zerbi spiega perché non torna ad allenare in Serie A: “Da giocatore mi ero ripromesso una cosa”

La carriera da allenatore di de Zerbi prosegue a gonfie vele al Marsiglia e l’Italia per il momento resta lontana: “Mi sono affacciato a un calcio diverso, metodologie diverse, allenatori diversi e in quegli anni pensavo che era un peccato non essere andato prima all’estero perché cambi mentalità”
A cura di Ada Cotugno
0 CONDIVISIONI
Immagine

Roberto De Zerbi sta costruendo la sua carriera da allenatore ad alti livelli lontano dall'Italia, trovando squadre che gli hanno permesso di allenare anche in Champions League. Ha ottenuto la stima di grandissimi colleghi in giro per il mondo e per il momento non pensa di tornare in Serie A: sta toccando tutti i campionati più importanti raccogliendo stima e successi e allenare di nuovo in patria è l'ultimo dei suoi pensieri.

In una lunga intervista rilasciata a Sportitalia l'allenatore ha spiegato perché preferisce restare in Europa. la scorsa estate l'Inter sembrava molto vicina a lui, ma poi l'affare non si è mai concretizzato e la pista è sfumata definitivamente, anche se in realtà De Zerbi racconta che non ci sarebbe stato nessun tipo di contatto con i nerazzurri, anche se era stato inserito nella lista dei papabili dopo l'addio di Inzaghi.

De Zerbi sta costruendo la sua carriera internazionale
De Zerbi sta costruendo la sua carriera internazionale

Perché De Zerbi non allena in Italia

La sua carriera è cominciata proprio dal calcio italiano dove ha trascorso quasi tutta la sua avventura da giocatore prima di cominciare ad allenare. È partito dal basso ed è riuscito a conquistare panchine importanti: ha portato il Brighton in Europa facendo un grande lavoro e ora al Marsiglia cerca di ottenere il massimo puntando alla Champions League, obiettivo concreto di questa stagione dove la squadra naviga tranquillamente verso il terzo posto in classifica. Nel suo futuro almeno per il momento non sembra esserci spazio per l'Italia e il motivo è molto semplice: "Alla fine della mia carriera da giocatore l'ultima parentesi importante l'ho avuta al Cluj in Romania dove ho fatto le coppe, la Champions League. Mi sono affacciato a un calcio diverso, metodologie diverse, allenatori diversi e in quegli anni pensavo che era un peccato non essere andato prima all'estero perché cambi mentalità, apri le tue conoscenze".

L'esperienza che non ha fatto da calciatore la sta recuperando ora da allenatore, con risultati che danno pienamente ragione al suo pensiero. De Zerbi gode della stima di tanti colleghi che da anni sono ai livelli più alti del calcio europeo e sogna di emularli, cercando di trarre il più possibile dall'esperienza internazionale. Per questo all'inizio del suo percorso si è fatto una promessa che comunque non gli esclude nessun orizzonte: "Mi ero ripromesso che il giorno in cui avessi fatto l'allenatore lo avrei fatto anche all'estero. L'Italia ha sempre un fascino per me: parlo, mangio, respiro italiano, magari in un futuro… vediamo".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views