De Zerbi non ha dubbi sul rigore che ha deciso la gara a favore del Real: “Per me è vergognoso”

Roberto De Zerbi non ha dubbi e usa parole molto forti per commentare il secondo rigore concesso al Real Madrid nella partita di Champions League persa per 2-1 dall‘Olympique Marsiglia: "Per me è vergognoso. Mi dispiace, l’avrei detto anche se fosse stato fischiato a nostro favore".
L’allenatore dell’OM nella conferenza stampa dopo la gara del Santiago Bernabeu ha parlato dell'episodio che ha portato i Blancos sul risultato di 2-1: RDZ si riferisce al fallo di mano di Medina che ha portato al secondo calcio di rigore per gli spagnoli che Mbappé ha trasformato e ha deciso il match.
De Zerbi: "Non è mai un rigore, per me è una vergogna"
Roberto De Zerbi ha parlato dopo la partita d'esordio in Champions League persa 2-1 dall'OM in casa del Real Madrid e in riferimento al secondo rigore concesso alla squadra spagnola non ha usato mezzi termini: "Non è mai un rigore. È una vergogna! Dopo la partita contro la Real Sociedad, tutti parlavano dell'ingiustizia contro il Real Madrid…"
A chi gli chiede se sia stato chiamato il penalty per compensare il cartellino rosso a Carvajal di qualche minuto prima risponde così: "Ma non penso che sia stato dato per compensare il cartellino rosso o qualcosa del genere… No, certo che no."

L'allenatore bresciano ha tirato le orecchie alla sua squadra per l'atteggiamento tenuto dopo la superiorità numerica per l'espulsione di Carvajal: "Dopo l'espulsione di Carvajal avremmo dovuto dare di più, questa è la verità. Ce ne andiamo sapendo che queste partite dovrebbero essere la nostra normalità, giocare al Bernabéu ogni anno. È di questo che la squadra ha bisogno per fare un salto di qualità in termini di mentalità e ambizione".
L'OM si era portato in vantaggio grazie al gol di Weah ma una doppietta di Mbappé, entrambi i gol su calcio di rigore, hanno ribaltato la gara a favore del Real Madrid. Se sul primo penalty i dubbi sono pari a zero, sul secondo la sensazione è che il calciatore del club francese non potesse mettere da nessun altra parte il braccio perché era in caduta.