De Rossi ha sentito Osvaldo tre giorni fa ma non sapeva della depressione: “Ci parlerò, è un fratello”

L'umanità e la compostezza di Daniele De Rossi nel rispondere alla domanda su Osvaldo si condensano nella delicatezza delle parole che gli riserva e, più ancora, nella richiesta di non toccare altri aspetti dell'argomento nel rispetto della persona e di un rapporto privato di cui non sarebbe giusto "parlare adesso".
Un amico. Anzi, molto di più: un fratello. Così definisce l'ex attaccante e compagno di squadra alla Roma, in Nazionale. E non ritiene accettabile discutere della sua situazione in conferenza stampa, mescolando una questione così privata al post partita di un turno di Coppa. Però, dice una frase che vale molto più di una mano tesa. Sono braccia aperte verso una persona che ha bisogno di affetto sincero prima ancora che aiuto.

Con Dani perché lo considero veramente un fratello. Tre giorni fa ci siamo sentiti, abbiamo parlato di qualche Fiorentina-Roma passato e ci siamo scambiati anche alcune fotografie di allora. Il nostro è un rapporto tanto intimo che non ne vorrei parlare adesso.
Dispiacere e preoccupazione fanno il paio con la meraviglia che De Rossi prova nell'aver appreso il dramma che sta vivendo Osvaldo.
Non sapevo tutto… lui c'è sempre stato per me quando ero al Boca. E io ci sarà sempre per lui. Così sarà sempre. Dani mi può chiamare quando vuole, quando ne avrà voglia. Io sarò con lui.
Cosa è successo a Osvaldo? Attraverso video condiviso sui social s'è messo a nudo e ha confessato tutto: debolezze, stati d'animo controversi, senso di smarrimento, paura. Il male oscuro che lo tormenta, una forte depressione, lo ha fatto "cadere nella dipendenza da alcol e droghe".
L'ex bomber argentino, 38 anni, s'era dedicato alla passione per la musica fondando una sua band, incidendo dischi e tenendo concerti. Ne aveva fatto una ragione di vita assieme al calcio che lo ha accompagnato lungo una carriera trascorsa indossando le maglie di Huracan, Atalanta, Lecce, Fiorentina, Bologna, Espanyol, Roma, Southampton, Juventus, Inter, Boca Juniors, Porto e Banfield. Nel 2020 Osvaldo ha appeso le scarpette al chiodo.

"La verità è che sento la vita sfuggirmi di mano e ho voluto raccontarlo e condividerlo con voi. Sono sotto trattamento psichiatrico, prendo medicinali… soffro per mancanza di autostima, depressione e spesso ricado nelle mie dipendenze, sprofondo nell'autodistruzione. Questa situazione distrugge e fa male anche le persone che mi sono accanto. Vivo solo, chiuso dentro la mia casa, non vado da nessuna parte e non faccio niente di produttivo per la mia vita. E a volte non ho neppure voglia di alzarmi dal letto".