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De Laurentiis e il Napoli prosciolti: nessuna violazione del protocollo anti-Covid contro la Juve

Il Tribunale Federale ha confermato il rispetto dei regolamenti sanitari contro la Juve lo scorso 6 gennaio: i tre giocatori in quarantena potevano giocare.
A cura di Alessio Pediglieri
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La formazione del Napoli che affrontò la Juve lo scorso 6 gennaio: c'erano anche Rrahmani, Lobotka e Zielinski
La formazione del Napoli che affrontò la Juve lo scorso 6 gennaio: c'erano anche Rrahmani, Lobotka e Zielinski

Si è conclusa con il proscioglimento da tutti i capi di accusa che il presidente Aurelio De Laurentiis, il responsabile sanitario della società Raffaele Canonico, nonché il Napoli stesso che erano stati loro imputati all'indomani dell'aver permesso che tre giocatori scendessero in campo lo scorso 6 gennaio, nella partita di campionato a Torino contro la Juventus. Il Tribunale Federale Nazionale non ha riscontrato alcuna violazione delle norme e dei protocolli che in quel periodo erano in vigore a causa del ritorno della pandemia su scala nazionale.

Dunque, l'allarme è rientrato e le accuse sono cadute tutte. Resta la decisione del TFN che ha evidenziato come il comportamento della società e dei suoi tesserati non sia mai andato contro i regolamenti: Stanislav Lobotka, Amir Rrhamani e Piotr Zielinski, regolarmente presenti al cospetto di Spalletti per la gara contro i bianconeri, potevano regolarmente venire utilizzati durante la partita, senza alcuna restrizione. Così si è espresso l'Avv. Carlo Sica che ha presieduto il Tribunale Federale che ha ammesso le tesi difensive del club partenopeo. Nelle motivazioni addotte per il proscioglimento si evidenzia che i deferimenti avviati dalla Procura federale non hanno più motivo di essere.

Il capo d'accusa verteva sulla presenza dei tre giocatori, considerata illegittima e contro le normative sanitarie poiché i tre giocatori erano stati sottoposti a quarantena domiciliare, secondo le disposizioni di allora da parte dell'ASL Napoli 2 Nord. In particolare si contestava al presidente e al club di "non aver provveduto a far rispettare o comunque per non aver vigilato sul rispetto delle norme in materia di controlli sanitari, e in particolare per aver consentito o, comunque, non aver impedito ai calciatori Stanislav Lobotka, Amir Rrhamani e Piotr Zielinski di partire da Napoli alla volta di Torino con l’aereo lo scorso 5 gennaio, insieme al resto del ‘gruppo squadra’, e di partecipare lo scorso 6 gennaio alla gara valevole per il campionato di Serie A Juventus-Napoli"

Il Napoli per il Tribunale Federale ha rispettato le regole: la posizione della società in merito ai casi di Covid aveva rispettato le norme relative alla "quarantena soft" che prevedeva, oltre alla ‘bolla' sanitaria del gruppo squadra, che i giocatori negativi al tampone molecolare potessero effettuare il percorso casa-lavoro, quindi allenarsi e anche andare in campo salvo rientrare in isolamento. Il fatto che i tre calciatori oggetto della discussione a suo tempo non avessero completato il ciclo vaccinale con la terza dose e che la seconda fosse stata ricevuta oltre 120 giorni prima non ha costituito motivo di alcuna violazione.

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