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Napoli deferito, “ha violato i protocolli sanitari”: con la Juve schierò 3 calciatori in quarantena

La procura della Figc deferisce il Napoli, De Laurentiis ed il medico sociale, Raffaele Canonico, per aver consentito a Lobotka, Rrahmani e Zielinski di giocare Juventus-Napoli nonostante sottoposti a quarantena domiciliare.
A cura di Maurizio De Santis
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Il provvedimento della Procura Federale riaccende i riflettori sul Napoli e sulla questione dei protocolli Covid.
Il provvedimento della Procura Federale riaccende i riflettori sul Napoli e sulla questione dei protocolli Covid.

La Procura della Federcalcio ha deferito il Napoli, il presidente Aurelio De Laurentiis ed il responsabile sanitario, Raffaele Canonico, per aver consentito ai calciatori Lobotka, Rrahmani e Zielinski di giocare JuventusNapoli nonostante sottoposti a quarantena domiciliare. Il Covid, l'interpretazione e l'applicazione dei protocolli tornano centrali nella diatriba che ha visto il club partenopeo nell'occhio del ciclone in due differenti occasioni, sempre in concomitanza di una partita contro i bianconeri: il caso della mancata presentazione a Torino per un veto imposto dall'Asl (nella battaglia dei ricorsi la spuntò la società campana dinanzi al Collegio di Garanzia del Coni); risale al 6 gennaio scorso la presenza nel gruppo squadra e in campo di alcuni giocatori prima della conclusione del periodo di isolamento predisposto dall'autorità sanitaria.

"La società è stata deferita per rispondere a titolo di responsabilità diretta della violazione dell’art. 6, comma 1, del C.G.S. vigente, per il comportamento posto in essere dal presidente Aurelio De Laurentiis e a titolo di responsabilità oggettiva della violazione dell’art. 6, comma 2, del C.G.S. vigente, per il comportamento posto in essere dal responsabile sanitario Raffaele Canonico".

Le motivazioni del deferimento del Napoli

Le motivazioni inserite nel provvedimento emesso riaprono una vecchia ferita, polemiche mai pacificate a causa del ruolo e del potere delle Asl, dell'esegesi difficile di quel pacchetto di norme che il mondo del calcio aveva adottato per ripartire nonostante la pandemia.

Il Napoli è stato deferito, si legge:"per non aver provveduto a far rispettare o comunque per non aver vigilato sul rispetto delle norme in materia di controlli sanitari, e in particolare per aver consentito o, comunque, non aver impedito ai calciatori Stanislav Lobotka, Amir Rrhamani e Piotr Zielinski di partire da Napoli alla volta di Torino con l’aereo lo scorso 5 gennaio, insieme al resto del ‘gruppo squadra’, e di partecipare lo scorso 6 gennaio alla gara valevole per il campionato di Serie A Juventus-Napoli, nonostante i tre citati calciatori fossero stati sottoposti a quarantena domiciliare sino al 9 gennaio, come disposto dall’ASL Napoli 2-NORD, con nota, avente ad oggetto ‘Provvedimenti da adottare per positività al TNF di alcuni componenti del Gruppo Squadra SSC Napoli’, comunicata il 5 gennaio alle ore 17.01".

Il presidente, Aurelio De Laurentiis, deferito dalla Procura Figc per violazione dei protocolli sanitari.
Il presidente, Aurelio De Laurentiis, deferito dalla Procura Figc per violazione dei protocolli sanitari.

Cosa rischia il club partenopeo

Cosa può accadere adesso al Napoli? Non ci sono precedenti riguardo al caso specifico dei partenopei. Ma qualora ci fossero riscontri certi su gravi anomalie in materia di protocolli Covid la società potrebbe essere sanzionata con provvedimenti di vario grado: ammenda; penalizzazione di uno o più punti in classifica; retrocessione all'ultimo posto in classifica del campionato di competenza; esclusione dal campionato di competenza o da qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria, con assegnazione da parte del Consiglio federale ad uno dei campionati di categoria inferiore; non ammissione o esclusione dalla partecipazione a determinate manifestazioni.

Il caso tamponi della Lazio, che mandò in campo e in panchina calciatori positivi, è l'unico precedente in materia. A giudicare da come andò a finire non sembrano esserci pericoli particolari per il Napoli. La società biancoceleste non ebbe punti di penalizzazione, il presidente Lotito fu sanzionato con due mesi di deferimento, mentre i due medici cinque.

Perché il Napoli riteneva di essere in regola? Fece riferimento alla circolare del Ministero della Salute (18 giugno 2020) e al protocollo sulla gestione dei casi di contatto stretto. In buona sostanza era certo che la sua posizione rientrasse nell'ambito della "quarantena soft": con la squadra in "bolla" i giocatori negativi al tampone molecolare possono effettuare il percorso casa-lavoro, quindi allenarsi e anche andare in campo salvo rientrare in isolamento.

Perché l'Asl aveva fermato Zielinski, Rrahmani e Lobotka? Sia perché contatti stretti di positivi sia perché all'epoca dei fatti non avevano fatto la terza dose di vaccino rispetto a una seconda somministrazione ricevuta da oltre 120 giorni.

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