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De Laurentiis costretto a vendere il Napoli o il Bari entro due anni: è ufficiale

La sentenza del Tribunale Federale Nazionale ha tracciato una linea spartiacque. Nel futuro immediato la Famiglia De Laurentiis potrà ancora tenere in piedi la multiproprietà di Napoli e Bari ma a partire dall’estate 2023 inizierà ufficialmente il conto alla rovescia: prima della stagione 2024-2025 una delle due società va ceduta.
A cura di Maurizio De Santis
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Rigettato il ricorso sulle multiproprietà dei club nel settore professionistico. Prima della stagione 2024–2025 dovrà cedere il Napoli oppure il Bari.
Rigettato il ricorso sulle multiproprietà dei club nel settore professionistico. Prima della stagione 2024–2025 dovrà cedere il Napoli oppure il Bari.

Vendere il Napoli oppure il Bari (neo promosso in Serie B) dovrà essere ceduto. Aurelio e Luigi De Laurentiis non hanno scelta adesso che il Tribunale Federale Nazionale ha rigettato il ricorso sul caso delle multiproprietà che riguardano direttamente il presidente dei partenopei e suo figlio, numero uno del club pugliese. Le norme della Figc (l'articolo 16 delle NOIF), infatti, vietano che due club del settore professionistico siano sotto l'egida di una stessa società – nel caso specifico si tratta della FilmAuro – e attraverso una disciplina transitoria ha fissato un termine per la dismissione: entro l'estate del 2024 non potrà più esistere questo dualismo "da parte del medesimo soggetto, del suo coniuge o del suo parente e affine entro il quarto grado" e scaturito da una deroga concessa perché (come per i granata) il Bari era ripartito dai Dilettanti in seguito al fallimento delle precedenti gestioni.

La vicenda travagliata di Lazio e Salernitana ha fatto scuola e, onde evitare le stesse situazioni imbarazzanti che hanno portato i granata al salvataggio in extremis grazie all'acquisizione di Danilo Iervolino, la Federcalcio ha messo un punto fermo sulla questione delle multiproprietà. Cosa accadrà se entro i due anni di tolleranza concessi in deroga il Bari conquisterà anche la promozione in Serie A? La risposta è molto semplice e la dà Luigi De Laurentiis che, nell'intervista a Fortune Italia, spiega in maniera molto chiara cosa dovrà fare: "La A col Bari? Non mi è permesso di arrivarci. Dovessi riuscirci, dovrei trovare un fondo, un privato, che ha intenzione di pagare un giusto prezzo per il Bari".

I presidenti del Bari e del Napoli, Luigi e Aurelio De Laurentiis. La sentenza del Tribunale Federale non lascia altra scelta alla Famiglia De Laurentiis: entro l’estate del 2024 dovrà vendere una delle due società professionistiche.
I presidenti del Bari e del Napoli, Luigi e Aurelio De Laurentiis. La sentenza del Tribunale Federale non lascia altra scelta alla Famiglia De Laurentiis: entro l’estate del 2024 dovrà vendere una delle due società professionistiche.

La multiproprietà dovrà essere sciolta "entro e non oltre 5 giorni prima del termine fissato dalle norme federali – si legge nelle norme – per il deposito della domanda di ammissione al campionato professionistico di competenza". E – proprio come nel caso Lazio/Salernitana – se non si riesce a risolvere il doppio legame entro i termini previsti viene annullata l'iscrizione della società "la cui partecipazione societaria è stata acquisita per ultima".

Il futuro immediato dice che nella prossima stagione la Famiglia De Laurentiis potrà ancora tenere in piedi la multiproprietà ma a partire dall'estate 2023 inizierà ufficialmente il conto alla rovescia. La sentenza del Tribunale Federale Nazionale ha tracciato una linea spartiacque ancora più marcata.

Il Tribunale Federale Nazionale ha pronunciato – si legge nella sentenza FIGC -, decidendo nell’udienza fissata il giorno 4 maggio 2022, sul ricorso proposto dal Cav. Aurelio De Laurentiis (in proprio e n.q. di legale rapp.te p.t., Presidente del C.d.A. di SSC Napoli Spa, nonché n.q. di legale rapp.te p.t., Presidente del CdA di Filmauro Srl), dal sig. Luigi De Laurentiis (in proprio e n.q. di legale rapp.te p.t., Amministratore Unico, della SSC Bari Spa) avente ad oggetto l’impugnazione della delibera pubblicata sul C.U. n. 88/A del 1° ottobre 2021 relativamente alla modifica dell’art. 16 bis NOIF nonché di ogni atto presupposto o conseguente, contro Federazione Italiana Giuoco Calcio, Lega Nazionale Calcio Professionisti Serie A, Lega Nazionale Calcio Professionisti Serie B, Lega Italiana Calcio Professionistico, il seguente dispositivo: il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare, definitivamente pronunciando, rigetta il ricorso.

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