David Luiz ricorda cos’era costretto a fare con Sarri al Chelsea: “Gli parlavo coprendomi la faccia”

Nel cuore della difesa del Pafos, squadra cipriota che stasera affronterà la Juventus allo Stadium nella sesta giornata della fase campionato di Champions League, ci sarà un vecchio bucaniere delle aree di rigore come David Luiz, 38 anni suonati e non sentirli. Il centrale brasiliano, dopo una lunga e gloriosa carriera europea, sembrava destinato a finirla in Brasile, poi invece ecco il colpo di coda inatteso: il ritorno nel Vecchio Continente per giocare la massima competizione col Pafos, cui serviva gente di esperienza. Difficile trovarne di più di Luiz, che col Chelsea ha vinto una Champions e due Europa League, l'ultima delle quali con Maurizio Sarri in panchina. E proprio sul conto del tecnico toscano, il brasiliano racconta come le loro chiacchierate fossero un ‘problema' a causa delle sigarette fumate a ritmo continuo da Sarri.
David Luiz nell'ufficio di Maurizio Sarri al Chelsea: tracce di aria nel fumo…
"Ogni giorno andavo nel suo ufficio per confrontarmi e lui fumava. Io gli parlavo coprendomi la faccia – racconta Luiz alla ‘Gazzetta dello Sport' – Dopo tre mesi, però, la squadra ha cominciato a seguirlo, e noi anche. Non a caso abbiamo vinto l'Europa League".

Già, perché i primi tempi – dopo l'arrivo a Londra di Maurizio nell'estate del 2018 da un Napoli che era una gioia per gli occhi e tutta Europa aveva apprezzato – non erano stati esattamente promettenti di vittorie: "Con Sarri ho avuto un ottimo rapporto, ma per lui all'inizio è stato difficile. Cercava di portare lo stesso gioco che aveva fatto a Napoli. Ricordo che continuava a urlare ad Hazard: ‘Devi pressare!', e io gli dicevo: ‘Mister, qua devi gestire, ci sono altri giocatori'. Ma lui rispondeva: ‘No, non mi interessa!'. Nei primi 2‑3 mesi, durante le trasferte in treno, lo vedevo lanciare pezzi di carta per terra dicendo: ‘Me ne vado, non mi interessa!'".

Un ‘mini rigetto' iniziale che fortunatamente fu superato brillantemente da Sarri e dai calciatori Blues: la stagione finì in maniera trionfale. La vittoria dell'Europa League a Baku, 4-1 in finale all'Arsenal, resta l'unico successo europeo della carriera di Sarri: se in difesa troneggiava David Luiz, nel tridente d'attacco c'era un certo Pedro (assieme a Giroud e Hazard), che tuttora il tecnico allena alla Lazio. Un altro ‘vecchietto' che tuttora dice la sua in campo, visto che anche lui ha 38 anni come il brasiliano.