Dall’inferno di Kharkiv a Oviedo, una telefonata ha cambiato la vita al giovane portiere ucraino

La vita di Kirill Romanchenko è cambiata grazie a una telefonata. Ogni volta che si presenta nel centro sportivo dell'Oviedo cancella un po' del recente passato. Certe cose non le dimenticherà mai però adesso davanti a sé vede ancora una speranza. A Kharkiv il ragazzo e portiere di 15 anni non avrebbe avuto alcun futuro. Rinchiuso in un bunker oppure in un sottoscala mentre fuori infuriano i combattimenti e i bombardamenti, non sapeva nemmeno se ce l'avrebbe fatta a restare vivo. E chissà fino a quando.
Era in viaggio, in fuga dall'Ucraina in guerra e nemmeno immaginava che il destino aveva in serbo per lui ( e i suoi cari) l'ennesimo cambiamento. Oggi gioca tra le fila dei ‘Carbayones', è il soprannome della società asturiana: c'è arrivato grazie alla sorte che gli è stata amica e al bel gesto compiuto dal connazionale e portiere del Real Madrid, Andrij Lunin. È stato lui a occuparsi di tutto: ha trovato una ‘sistemazione sportiva' a lui e s'è dato da fare anche per i suoi parenti.

La sua famiglia decise che dal Paese bisognava fuggire e scappare lontano. Ovunque fosse possibile. Ovunque sarebbe stato meglio che restare lì. Infilarono in auto quel che era necessario e iniziarono la lunga traversata dall'Ucraina dell'Est fino alla Spagna: oltre 4 mila chilometri e quasi una settimana di viaggio superando mille peripezie, senza mai voltarsi indietro, col timore di essere respinti alla frontiera in Polonia o restare intruppati nella lunghe code di sfollati. Germania, Belgio e infine la Spagna: sulla tabella di viaggio era cerchiata in rosso una meta, Valencia.

Poi è arrivata la chiamata inattesa, come nel racconto reso a El Pais dalla madre del giovane calciatore. Aveva un angelo custode e non lo sapeva, la Real Oviedo Foundation s'è occupata degli altri aspetti più importanti per accogliere il giocatore e la famiglia. "Ci ha chiamato Andriy Lunin, il portiere del Real Madrid che aveva giocato nella stessa squadra di Kirill, Metalist Kharkov – ha ammesso Kateryna, 38 anni -. L'allenatore della squadra sapeva che saremmo andati in Spagna e Lunin ci ha detto che a Oviedo ci aspettavano a braccia aperte".
Un gancio in mezzo al cielo. Romanchenko vi si è aggrappato e ha abbandonato l'inferno che aveva intorno a sé. Lunin aveva giocato in prestito a Oviedo nella stagione 2019-2020 e tanto è bastato perché la macchina della solidarietà si mettesse in moto. Oggi Kirill si reca al campo d'allenamento e porta con sé un amuleto in particolare: i guanti del mestiere (e per la vita) del suo portiere-eroe che gli ha teso una mano in mezzo al buio di un sottoscala.