37 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Dal ‘viaggio della morte’ alla maglia del Genoa: “Mi ha dato tutto, è la mia vita”

Yayah Kallon è un 19enne della Sierra Leone che ce l’ha fatta, nella sua sfida con la morte che lo ha portato a imbarcarsi dalla Libia alla Sicilia 5 anni fa. Adesso gioca nella Primavera del Genoa e non smette di ringraziare i rossoblù e la buona sorte per come sono andate le cose: “Ho sempre sperato di farcela, il Genoa è la mia vita”.
A cura di Paolo Fiorenza
37 CONDIVISIONI
Immagine

I viaggi della speranza, per non dire della disperazione, che portano migliaia di persone in fuga dalle guerre e dalla povertà dell'Africa a cercare un futuro migliore in Europa spesso finiscono in cronaca per il loro epilogo tragico. Fortunatamente ci sono anche favole che scaldano il cuore, come quella che vede protagonista Yayah Kallon, 19enne ragazzo della Sierra Leone che 5 anni fa – quando dunque ne aveva 14 – decise di risalire il continente e imbarcarsi con un barcone dalla Libia per l'Italia.

Da lì la risalita lungo lo stivale, ma anche nel riprendersi la vita, dalla Sicilia fino a Cassine, comune della provincia di Alessandria in Piemonte. Poi – per lui che da ragazzo non aveva mai frequentato una scuola calcio né giocato in una squadra, ma solo preso a calci un pallone in strada con gli amici – ecco i provini con Entella e Genoa, e infine l'approdo in rossoblù, dove tuttora gioca con la Primavera. Sulle pagine del ‘Secolo XIX' Kallon racconta la gioia e la gratitudine che gli riempiono il cuore, qualcosa che le parole non possono esprimere appieno.

"Ricordo il provino come se l'avessi fatto ieri, parlavo ancora poco l'italiano, gli altri ragazzi avevano tutti fatto il settore giovanile, mentre io al massimo un torneo di calcio a 5 con gli amici. Eppure quel giorno è andata bene, ho fatto due gol e il Genoa mi ha preso. I tecnici non credevano che non avessi mai giocato in una squadra, mi chiedevano dove avessi imparato a giocare a quel modo. Io guardavo tante partite in televisione e cercavo di imitare i movimenti e le azioni dei giocatori che vedevo. Il Genoa è diventato la mia vita, mi ha dato tutto. Mi ha dato la possibilità di sognare, di diventare un calciatore. Poi i miei compagni della Primavera mi sono stati sempre vicini, anche nei momenti più difficili".

A Kallon è andata bene, ma è davvero un'eccezione, a sentire i racconti drammatici del ragazzo.

"È necessario ricordare, è giusto che io ricordi per sempre il mio viaggio, perché mi fa capire quanto sono stato fortunato. In quei viaggi c'è chi non ce la fa, c'è chi muore prima di arrivare o quando sta per arrivare, c'è chi arriva ma poi non riesce a trovare una sistemazione, a lavorare e a vivere. C'è chi come me ha la possibilità di farcela, di sopravvivere ed anche di riuscire a realizzare il proprio sogno. Se ho mai avuto paura di morire? Sì, sempre. Te la porti dietro. In Libia non c'era legge, c'era il rischio di morire ogni giorno. E quello che ho affrontato lo chiamano ‘il viaggio della morte', c'è chi non ce l'ha fatta ad arrivare. Io ho sempre sperato di farcela, mi sono aggrappato a quella voglia di farcela. Allora come adesso".

Kallon confessa che il suo idolo è Cristiano Ronaldo, intanto ha già messo nel suo giovanissimo curriculum un gol alla Juventus Primavera e guarda avanti con la fiducia di chi sa apprezzare ogni attimo di quello che vive: "Io sorrido alla vita, ho avuto la possibilità di fare quello che più mi piace, non capita a tanti. Il mio sogno? Diventare un calciatore. E aiutare coloro che più hanno bisogno".

37 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views