Dà una testata all’arbitro, inventa la scusa più assurda della storia del calcio: “Deve capire”

Le immagini sono chiare ma la giustificazione data in conferenza stampa è una delle più assurde della storia del calcio. Il fatto è successo in Ecuador: i protagonisti sono il direttore di gara, Christian Guillén, e il calciatore del Técnico Universitario, Roberto Luzarraga. Dopo la rete del vantaggio del Libertad (la gara è finita 1-0) è successo il finimondo. Il video che rimbalza da una parte all'altra del mondo non dà adito a interpretazioni di sorta.
C'è un gruppetto di giocatori che protesta, alcuni animatamente. Uno di loro viene espulso e, coi nervi a fior di pelle, si avvicina al direttore di gara che ha già estratto il cartellino rosso. La decisione è presa, deve andar via. Invece no, prima di lasciare il campo fa qualcosa di cui pentirsi considerati i giorni di squalifica che rischia. Si porta a un palmo dal fischietto, gli dice qualcosa poi passa alle vie di fatto e gli rifila una testata in pieno volto.

Fin qui la trama del corto, a vederlo nelle breve sequenza condivisa sui social un po' fa impressione e, più ancora, fa cadere quelle attenuanti che lo stesso autore del colpo ha professato nel corso di una conferenza stampa successiva al match durante la quale ha fornito una spiegazione davvero incredibile per spiegare cosa fosse realmente (per lui) accaduto.
La partita tra Libertad e Técnico Universitario si è conclusa con ben 5 espulsioni. La penultima giornata della prima fase del campionato ecuadoriano rasenta la follia per la sequenza di provvedimenti disciplinari molto gravi che arrivano nei minuti finali. Tre calciatori espulsi in cinque minuti, oltre a due finiti anzitempo sotto la doccia in altri momenti dell'incontro. Il Técnico è la squadra decimata, quella che ha saggiato il pugno di ferro dell'arbitro.

È dall'84° minuto che la situazione trascende: Libertad in vantaggio, agli avversari saltano i nervi per la mancata concessione di un calcio di rigore. È in quel momento che le proteste si fanno più pressanti, ne fa le spese Luzarraga che viene espulso e commette quell'atto insano.
Nel dopo gara il calciatore ha provato a fornire la propria versione dei fatti. In buona sostanza, ha negato tutto. "Non avrei dovuto comportarmi in quel modo – ha ammesso durante una conferenza stampa -. Gli arbitri sono essere umani e possono sbagliare ma doveva capire che stavo chiedendo qualcosa di giusto… c'era un rigore per noi!".
E questa obiezione, sia pur legittima, può mai giustificare un'aggressione? La replica di Luzarraga è spiazzante, sostiene che il direttore di gara abbia finto, che sia stato lui ad avvicinare la faccia. "Avevo le braccia dietro la schiena e mi sono solo messo di fronte a lui. Ho abbassato la testa e lui ha fatto finta di ricevere un colpo… non è vero, se avessi voluto colpirlo davvero gli avrei spaccato il naso. Ma la verità è che non l'ho toccato".