Crystal Palace escluso all’improvviso dall’Europa League e retrocesso in Conference: cosa è successo

Il Crystal Palace non giocherà la prossima Europa League. Lo ha deciso la UEFA, che ha retrocesso il club inglese in Conference League a causa della violazione delle regole sulla multiproprietà. La decisione apre le porte al Nottingham Forest, settimo nell'ultima Premier League, che prenderà il posto degli Eagles nella seconda competizione continentale.
Al centro della vicenda c'è Eagle Football Holdings, la holding dell'imprenditore statunitense John Textor, che detiene quote sia del Crystal Palace che del Lione. Secondo l'articolo 5.01 del Regolamento UEFA sulle competizioni per club, due squadre sotto controllo della stessa entità non possono partecipare alla stessa competizione europea se non dimostrano entro una certa data di aver ristrutturato le rispettive proprietà. Quel termine era il 1° marzo 2025, ma il Crystal Palace non ha rispettato la scadenza.
Il club inglese aveva cercato di difendersi sostenendo che Textor non esercitasse un'influenza "decisiva" sulla società, ma la UEFA ha rigettato le argomentazioni. A pesare sull'esito finale è stato anche il miglior posizionamento del Lione, sesto in Ligue 1, rispetto al dodicesimo posto del Palace in Premier League. Nonostante il trionfo in FA Cup, che aveva garantito l'accesso all'Europa League, i londinesi vengono quindi declassati alla terza competizione continentale.

La Prima Camera del CFCB (Organo di Controllo Finanziario dei Club UEFA), che ha analizzato il caso, ha confermato ufficialmente: "Per questo motivo, e in conformità con le disposizioni stabilite negli articoli 5.02, 5.03 e 5.04 del Regolamento delle Competizioni per Club UEFA, la Prima Camera del CFCB ha deciso: di accettare l'ammissione dell'Olympique Lyonnais alla UEFA Europa League 2025/26; e di rifiutare l'ammissione del Crystal Palace alla UEFA Europa League 2025/26 e di accettare l'ammissione del Crystal Palace alla UEFA Conference League 2025/26".
Il ricorso vinto dal Lione ha cambiato tutto
A complicare ulteriormente la situazione del Crystal Palace è stato l'esito positivo del ricorso del Lione contro la retrocessione d'ufficio in Ligue 2. Il club francese, escluso per problemi finanziari, è stato riammesso in Ligue 1 grazie alla decisione della Direction Nationale du Contrôle de Gestion (DNCG), che il 9 luglio ha accolto l'appello.
L'ammissione del Lione al massimo campionato francese ha automaticamente riabilitato anche il suo diritto a partecipare all'Europa League, avendo conquistato sul campo la qualificazione con il sesto posto. Prima, però, la UEFA doveva risolvere il nodo della multiproprietà.

Con entrambe le squadre in violazione delle norme, la UEFA ha dovuto scegliere quale delle due ammettere alla competizione. A fare la differenza è stato il posizionamento finale in campionato, che ha dato al Lione la precedenza sul Palace.
Nel comunicato ufficiale, l'organo europeo ha chiarito: "La Prima Camera della CFCB aveva avviato un procedimento contro il Crystal Palace e l'Olympique Lyonnais a causa di un potenziale conflitto con la norma sulla proprietà multi-club prevista dall'articolo 5 del Regolamento sulle competizioni per club UEFA. […] La Prima Camera del CFCB ha concluso che i club avevano violato, al 1° marzo 2025, i criteri di proprietà multi-club previsti dall'articolo 5.01 del Regolamento sulle competizioni per club UEFA".

Il Nottingham Forest prenderà il posto del Crystal Palace in Europa League
Con la retrocessione del Crystal Palace, sarà dunque il Nottingham Forest a rappresentare l'Inghilterra insieme all'Aston Villa nella prossima Europa League. Il Forest, settimo nella scorsa stagione, era inizialmente destinato alla Conference, ma beneficerà ora del “trasloco forzato” del Palace.
Secondo quanto riportato da Sky Sport News, il club londinese non ha intenzione di accettare passivamente la decisione e presenterà ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS): "La presente decisione può essere impugnata dinanzi al Tribunale Arbitrale dello Sport, ai sensi degli articoli 62 e 63 dello Statuto UEFA".
Al momento non è chiaro se l'eventuale appello possa ribaltare l'esclusione, ma i margini appaiono ristretti. La UEFA si è già espressa in maniera definitiva sulle violazioni, dando priorità al Lione sia per merito sportivo sia per i tempi non rispettati dal club inglese. In ogni caso, la vicenda rappresenta un precedente importante nel controllo delle multiproprietà nel calcio europeo e potrebbe avere ripercussioni anche per altri club con assetti simili.