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Cosa sta succedendo alla Sampdoria: ultima in Serie B, in crisi e contestata dopo solo 3 giornate

Sampdoria ancora in crisi: dopo aver sfiorato la retrocessione in C, la squadra si ritrova ultima con zero punti dopo tre giornate di Serie B, già contestata dai tifosi e con più incognite che certezze.
A cura di Nicolo Piemontesi
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Aver sfiorato l'inferno non è bastato alla Sampdoria per invertire la rotta, il campionato è iniziato da poco ma gli auspici sembrano preannunciare qualcosa di già visto. Dopo tre giornate di Serie B la squadra ligure è ferma all'ultima posizione, tre sconfitte di fila e un dramma già vissuto per i suoi tifosi. I blucerchiati sembravano aver imparato dall'ultima stagione e la prima partita di quest'anno, in Coppa Italia con lo Spezia, aveva mostrato un piglio diverso. Il ritmo non è rimasto lo stesso e i problemi sono ritornati a galla.

Un vero miracolo sportivo ha salvato la Sampdoria dal giocare in Serie C, non parliamo di risultati o prestazioni fuori dal normale, ma di un episodio extra campo. Il 17º posto e i playout contro la Salernitana li avevano condannati a temere la categoria inferiore, ma la penalizzazione di quattro punti inflitta al Brescia ha rovesciato le carte. Una salvezza a sorpresa per la Sampdoria, che però non sembra aver imparato dai suoi errori.

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L'inizio di stagione da incubo della Sampdoria: zero punti in tre partite e fuori dalla Coppa Italia

La prima partita ufficiale si è giocata sempre in Liguria, ma non al Luigi Ferraris. La gara di Coppa Italia contro lo Spezia aveva illuso i tifosi blucerchiati che, nonostante la sconfitta, avevano applaudito gli uomini di mister Donati. I calci di rigore hanno regalato il passaggio del turno ai padroni di casa, ma la squadra è sembrata compatta e con buone idee: una buona base su cui costruire la stagione. Solo una fiammata provvisoria, perché una volta iniziata la Serie B la Sampdoria ha cambiato volto e si è ripresentata con le stesse incertezze dell'anno prima.

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L'esordio nella categoria li ha visti affrontare il Modena, l'attacco scarico e i due gol subiti nel finale (al 74º e al 90º) hanno regalato i tre punti agli ospiti. Non è andata meglio nemmeno contro Südtirol e Cesena, in entrambe le gare i blucerchiati hanno mostrato segni di ripresa, sono arrivati i primi gol, ma non è bastato a invertire il trend. A tre giornate dall'inizio, sono ultimi con zero punti, ma non è solo la classifica a preoccupare: ben sette gol subiti con solo due fatti. Se poi si considera che le reti sono arrivate al 90º, si evidenziano ancora di più le difficoltà di costruzione della manovra.

Caos societario e dirigenza già contestata dai tifosi

Alla Sampdoria non sono solo i risultati a preoccupare, la confusione regna sovrana anche a livello dirigenziale e non sembra si riesca a tracciare una rotta decisa. Bisogna però partire dall'inizio di tutto, dai problemi finanziari lasciati da Ferrero. Nel 2024 gli subentra una nuova proprietà, guidata da Radrizzani e Manfredi, che si trova subito faccia a faccia con i debiti della vecchia gestione. A oggi, i ruoli non sono nemmeno ben chiari, resta in società Manfredi, che deve però condividere lo spazio con Walker, il rappresentante degli azionisti messo lì da Tey. Quest'ultimo è il reale proprietario del club tramite una società di investimenti. I soci in gestione sembrano pestarsi i piedi a vicenda e la pazienza dei tifosi è arrivata al minimo, dopo la sconfitta contro il Cesena l'auto dei due è stata presa a manate e pugni fuori dallo stadio.

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Si è deciso di affidarsi all'algoritmo per scelte sui giocatori e non solo, ma non è una novità: sono ormai tante le società nel mondo del calcio che usano questi strumenti per cercare i giocatori migliori in base allo stile tattico. Nella scorsa stagione il caos si è visto già a partire dalle decisioni per la panchina, in una stagione ci si sono seduti in quattro. La scelta di Pirlo aveva incuriosito i tifosi, dopo tre giornate è toccato a Sottil, poi a Semplici, infine Evani ha fatto da traghettatore nelle ultime giornate (salvando la squadra dalla retrocessione). Un continuo cambio di guida che ha destabilizzato un ambiente già fragile. Quest'anno si è deciso di ricominciare da zero affidando tutto a Massimo Donati, ma a tre giornate, proprio come per Pirlo, è già in bilico.

La panchina di Donati già a rischio

Tabula rasa rispetto alla stagione prima e squadra nelle mani di Donati. L'ex giocatore di Bari, Palermo, Verona e tante altre squadre, ha deciso di accettare la sfida nonostante la poca esperienza in panchina. Arrivato alla Sampdoria da svincolato aveva allenato fino a dicembre 2024 in Grecia, più precisamente in Serie A con l'Athens Kallithea. La stessa confusione che aleggia intorno al mondo blucerchiato si riversa poi in campo. La squadra sembra infatti disunita e confusa, manca gioco e mentre la difesa traballa, l'attacco non trova ispirazione.

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I tifosi cercano un responsabile e la società si defila, intanto Donati resta nel mirino delle critiche da ambo le parti. Ogni partita potrebbe essere l'ultima per lui e se i dirigenti promettono tempo e pazienza, allo stesso tempo attendono la partita con il Monza per valutare il suo futuro. Uno scenario molto simile a quello visto nella scorsa stagione con Pirlo, un clima più distruttivo che altro e che non lascia tempo agli allenatori di impostare la loro strategia.

I dubbi sul mercato e sulla composizione della rosa

Un calciomercato da videogioco l'hanno definito i tifosi sui social. Tantissimi volti nuovi, in zone del campo che sembravano già a posto, meno acquisti invece in quelle più carenti. Una direzione del mercato alquanto particolare, forse anche perché, come nelle altre zone dell'organigramma, anche qui non si capisce bene che linea seguire. Sono in due a comandare, entrambi però hanno la loro visione e seguono quella. Andrea Mancini, figlio di Roberto (che i tifosi avrebbero voluto vedere in panchina), e Jesper Fredberg tirano i fili del mercato. Il danese è il direttore del reparto calcio e a quanto pare ha più potere del suo collega, che è direttore sportivo.

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Entrambi sembrano muoversi su un piano diverso ed entrambi piazzano i loro colpi indipendentemente. Se da una parte arriva Pafundi, dall'altra si punta sull'esperienza di veterani come Bellemo, Tutino e Ioannou. Ma la rosa sembra essere comunque corta e l'infortunio di Ferrari lo ha messo in evidenza. Con il Cesena si è voluto far partire Coucke titolare, ma la sua prestazione ha lasciato tanti dubbi. In questa situazione già complicata le responsabilità offensive sono tutte sulle spalle di Massimo Coda. Per quanto il 36enne sia ormai un veterano della categoria (è l'attaccante più prolifico della Serie B) lasciato da solo a trainare tutti non ha molte possibilità di incidere.

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