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Cosa rischia il Napoli in Champions per gli scontri ultras prima della partita con l’Eintracht

L’UEFA ha osservato gli scontri tra tifosi prima di Napoli-Eintracht di Champions League, dopo le polemiche dei giorni scorsi per l’organizzazione della partita. Cosa dice il regolamento: quali sanzioni rischiano i club in caso di incidenti.
A cura di Alessio Morra
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I tifosi dell'Eintracht Francoforte alla fine a Napoli sono arrivati e nelle ore che hanno preceduto la partita degli ottavi di ritorno di Champions League hanno messo a ferro e fuoco il centro della città. I tedeschi hanno dato vita a violenti scontri con la polizia, intervenuta in assetto antisommossa per evitare il contatto con gli ultras partenopei. Scene che non passeranno inosservate agli occhi dell'UEFA, che aveva seguito con spirito critico la complessa organizzazione del match nei giorni scorsi e potrebbe valutare l'apertura di un procedimento disciplinare.

Il percorso che ha portato agli incidenti di Napoli è stato molto lungo. Dopo quanto successo in occasione della gara di andata, il Prefetto della città partenopea aveva deciso di vietare la vendita dei biglietti ai tifosi dell'Eintracht, disposizione successivamente ammorbidita con il divieto applicato  ai soli residenti a Francoforte. I supporter tedeschi sono arrivati martedì in un contesto di preoccupazione per l'ordine pubblico: i primi incidenti sono avvenuti già nella serata di ieri, ma è a poche ore dalla partita, dopo la marcia di 600 ultras verso il centro, che la situazione è degenerata con gli scontri più cruenti.

Ma ora cosa rischia eventualmente il Napoli sul piano disciplinare? La UEFA è stata spettatrice interessata di quanto accaduto nel pomeriggio tra gli ultras delle opposte fazioni. L'Uefa Disciplinary Regulations, il codice disciplinare del calcio europeo, all'articolo 16 stabilisce le regole in termini di ordine pubblico e determina il perimetro di responsabilità e possibili sanzioni (che vanno dalle multe ai divieti di trasferta, fino alle chiusure parziali o totali degli stadi).

"I club ospitanti e le associazioni nazionali sono entrambi responsabili dell'ordine e della sicurezza dentro e intorno allo stadio prima, durante e dopo le partite – recita la norma al comma 1 –. Tutte le associazioni e i club devono rispettare gli obblighi definiti dalla UEFA, sono responsabili per incidenti di qualsiasi tipo e possono esserne soggetti provvedimenti disciplinari e direttive a meno che non dimostrino che non sono stati negligenti in qualche modo nell'organizzazione della gara".

I tifosi dell'Eintracht in marcia a Napoli.
I tifosi dell'Eintracht in marcia a Napoli.

A termini di regolamento, la collocazione geografica degli scontri mette il Napoli in una situazione di relativa tranquillità: i disordini non sono avvenuti "dentro o intorno lo stadio" ma in una zona lontana dal Maradona. A meno di nuovi episodi di violenza nei pressi dell'impianto che ospita le partite del club azzurro, che cambierebbero lo scenario, il Napoli dovrebbe essere al riparo da spiacevoli conseguenze sul piano sportivo.

Il club azzurro, tra l'altro, nei giorni scorsi aveva mostrato una certa preoccupazione in fase di organizzazione della partita e si era attenuto pedissequamente alle disposizioni della prefettura in materia di ordine pubblico, adeguandosi alle limitazioni imposte per la vendita dei biglietti. Ieri, inoltre, era rimbalzato sui social l'appello di capitan Di Lorenzo rivolto alla tifoseria azzurra in rappresentanza del Napoli, nel tentativo di stemperare il clima in vista dell'arrivo degli ultras dell'Eintracht. Un tentativo fallito, alla luce di quanto successo nel pomeriggio. La palla, adesso, passa all'UEFA.

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