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Conte zittisce la domanda scomoda del giornalista inglese facendo un solo nome: “Carlo Ancelotti”

In Inghilterra c’è chi ha fatto le pulci in tasca al tecnico salentino rilevando come in Champions la sua media punti sia netta inferiore rispetto alle esperienza in campionato. Dietro quel quesito c’è una verità scomoda per l’ex di Juve, Chelsea e Inter.
A cura di Maurizio De Santis
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Antonio Conte torna in Champions con il Tottenham, impegnato nella sfida contro l'Olympique Marsiglia.
Antonio Conte torna in Champions con il Tottenham, impegnato nella sfida contro l'Olympique Marsiglia.

Le domande non sono mai indiscrete. Le risposte, a volte, lo sono. Antonio Conte ne riceve una scivolosa ma resta in piedi. Replica col sorriso sulle labbra e spegne sul nascere quell'insinuazione che Mou avrebbe definito rumore dei nemici. In effetti, a leggere i tabloid, la vigilia del debutto in Champions League del suo Tottenham è vissuto come una sorta di esame della verità per il tecnico italiano. Cosa deve dimostrare? Di non essere troppo italiano. Di essersi emancipato rispetto ai sui colleghi connazionali. Di aver superato quel vizio di mentalità che un po' fa (farebbe) da zavorra ai ‘manager' del Belpaese. Ovvero – gli dice il giornalista in conferenza stampa – di "badare più al campionato che alle competizioni europee".

Conte capisce l'antifona e risponde con molto self-control. Anzi, si toglie lo sfizio di citare un esempio lapalissiano dinanzi al quale il suo interlocutore può solo restare in silenzio. "Noi (italiani, ndr) abbiamo Carlo Ancelotti, no?". Il nome dell'attuale allenatore del Real Madrid (4 Champions vinte, campione in carica per aver battuto il Liverpool nella scorsa edizione della Coppa) è il migliore argomento potesse scegliere per chiudere sul nascere la questione ed evitare che la discussione prendesse una piega insidiosa per lui che in carriera, quanto a curriculum europeo, ha sempre sofferto i tornei continentali per club.

In Inghilterra al manager italiano degli Spurs viene contestato il cammino in Europa poco esaltante in carriera da allenatore di club.
In Inghilterra al manager italiano degli Spurs viene contestato il cammino in Europa poco esaltante in carriera da allenatore di club.

"No, non credo – scuote il capo e sorride – perché abbiamo Carlo Ancelotti che alzato la Champions League più volte con Milan e Real Madrid, due top team. Da giocatore ho perso una finale quando lui allenava il Milan. È stata la mia ultima in carriera giocata a Old Trafford e finì 0-0. Ho colpito la traversa con un colpo di testa e sono stato sfortunato, poi abbiamo perso ai rigori".

In Inghilterra c'è chi ha fatto le pulci in tasca al tecnico salentino rilevando come nelle ultime cinque edizioni della Champions il Tottenham abbia giocato più match a eliminazione diretta dello stesso Conte che, alla luce anche del sorteggio benevolo (nel girone oltre ai francesi ci sono Eintracht vincitore dell'Europa League e lo Sporting Lisbona), ha una pressione maggiore su di sé. Al di là della Manica sono convinti che il superamento del girone sia un traguardo ampiamente alla portata degli Spurs nonostante le obiezioni sulla profondità e sulla forza della rosa che lo stesso manager ha sollevato nei giorni scorsi.

Il substrato della domanda fatta all'ex di Juve, Chelsea e Inter è raccolto in un dato statistico che va a suo detrimento. Ha sì vinto 5 scudetti in 6 stagioni prima di passare alla guida dei londinesi ma il confronto con altri tecnici di squadre inglesi lo lascia in un cono d'ombra. Tuchel (Blues), Klopp (Liverpool), Guardiola (Manchester City) hanno tutti vinto la Champions mentre lui ha una media nel torneo nettamente inferiore.

I numeri non dicono tutto ma spiegano bene qual è la perplessità che c'è nei suoi confronti e, a cominciare proprio dal match col Marsiglia, è chiamato a smentire. Gli viene obiettato che, al netto delle sue eccezioni sulle effettive potenzialità della squadra a disposizione, lui stesso deve fare un salto di qualità rispetto al percorso fatto finora. In Champions ha ottenuto 12 vittorie, 11 pareggi e altrettante sconfitte con una media punti di 1.38 a partita che non è affatto lusinghiera e, cosa peggiore, è molto inferiore al 2.19 che lo caratterizza da allenatore di club.

L'ultima finale giocata in Champions da Conte è stata da allenatore: a Old Trafford con la Juventus che perse ai rigori contro il Milan di Carlo Ancelotti, che cita come esempio di tecnico italiano vincente nelle coppe.
L'ultima finale giocata in Champions da Conte è stata da allenatore: a Old Trafford con la Juventus che perse ai rigori contro il Milan di Carlo Ancelotti, che cita come esempio di tecnico italiano vincente nelle coppe.

Nelle sue esperienze in Champions da allenatore di bianconeri, Blues e nerazzurri solo una volta è arrivato nei quarti di finale (con la Juve, nel 2013): dopo aver battuto il Celtic negli ottavi, si fermò contro il Bayern Monaco al turno successivo. Nel passato recente ci sono due eliminazioni ai gironi con l'Inter.

Conte serra la mascella e tira fuori l'asso della manica. A chi dice che non è mai arrivato a vincere (o quasi) un trofeo in Europa fa notare che "la sua ambizione è vincere in Europa anche se difficile e hai più probabilità di farlo se alleni una squadra che è abituata a farlo". E fa notare che "due anni fa con l'Inter abbiamo perso la finale di Europa League contro il Siviglia".

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