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Come la UEFA rafforza la lotta al doping nel calcio: nuove regole per proteggere salute e integrità

Dal 1° gennaio 2026 entreranno in vigore le nuove norme UEFA per prevenire l’uso di sostanze proibite, con procedure precise per i trattamenti terapeutici. Controlli più severi e trasparenza per proteggere giocatori e competizioni.
A cura di Vito Lamorte
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La UEFA rafforza la lotta al doping nel calcio con nuove regole che entreranno ufficialmente in vigore il 1° gennaio 2026, in linea con le recenti modifiche dell’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA). Tutti i calciatori coinvolti in competizioni UEFA – dalla Champions League all’Europa League, fino alla Conference League e alle amichevoli internazionali – dovranno attenersi a procedure precise per l’uso di farmaci o trattamenti vietati, anche se prescritti per motivi terapeutici.

Secondo le nuove disposizioni, ogni giocatore che necessiti di un farmaco o di un metodo proibito per ragioni mediche dovrà ottenere un’autorizzazione preventiva attraverso il modulo digitale UEFA TUE. La richiesta deve contenere una documentazione clinica completa e il consenso scritto sia del medico curante che dello stesso atleta.

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Tranne in caso di emergenze mediche o trattamenti urgenti, nessuna sostanza proibita potrà essere somministrata prima che la UEFA rilasci l’approvazione. Questo sistema garantisce che ogni decisione sia tracciabile, verificabile e conforme agli standard internazionali, riducendo il rischio di violazioni e proteggendo la salute dei calciatori.

UEFA contro il doping: nuove regole per proteggere salute e integrità del calcio

I controlli antidoping continueranno a essere eseguiti con rigore al termine di tutte le partite ufficiali e durante le ispezioni a sorpresa effettuate dagli addetti UEFA presso i centri di allenamento e durante i tornei. La procedura assicura che il trattamento terapeutico di un giocatore non possa interferire con la regolarità delle competizioni, e che eventuali sostanze proibite vengano utilizzate solo quando strettamente necessario e autorizzato.

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La UEFA sottolinea l’importanza della collaborazione tra medici e giocatori: entrambe le parti devono assicurarsi che la richiesta sia completa, altrimenti la domanda viene restituita, con conseguenti ritardi nell’autorizzazione. Questo meccanismo non solo tutela l’integrità sportiva, ma promuove anche la trasparenza e la sicurezza sanitaria, elementi fondamentali per la credibilità del calcio europeo.

Con queste misure, l’organo di governo europeo mira a prevenire il doping, rafforzare la fiducia nel gioco e garantire che ogni competizione si svolga nel rispetto delle regole e della salute degli atleti, confermando il ruolo della UEFA come garante di correttezza e professionalità nel calcio internazionale.

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