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Cirillo svela cosa disse a Materazzi: “Sono venuto, mo’ che fai?”. Ora vorrebbe abbracciarlo

Bruno Cirillo svela cosa accadde poco prima che Marco Materazzi lo colpisse con violenza spaccandogli il labbro alla fine di Inter-Siena del 2004: “Ma oggi mi piacerebbe anche andarmi a fare una cena con lui”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Bruno Cirillo si è lasciato ormai alle spalle l'aggressione subita da Marco Materazzi al termine di un'Inter-Siena di 21 anni fa, quando uscendo dal campo di San Siro, dopo aver imboccato il tunnel, fu colpito da un violento pugno del difensore nerazzurro che gli spaccò il labbro. "L'unica cosa che mi dispiace – racconta il 48enne stabiese – è che oggi quando mi fermano mi ricordano sempre quella storia. Non è che si ricordano il mio gol alla Roma, non è che si ricordano il mio gol in rovesciata in Champions League, è una cosa che un pochino mi dispiace".

Ospite del podcast ‘DoppioPasso', Cirillo torna su quel famoso episodio, passato alla storia del calcio italiano per la denuncia che il calciatore del Siena fece poco dopo, presentandosi a caldo alle telecamere delle TV con la bocca tumefatta (qui sotto il video): "Eravamo due giocatori che in campo si facevano sentire, però quello che è successo tra me e lui non c'entra niente con il calcio giocato, non è stato uno scontro di gioco. Io in quella partita giocavo terzino nel Siena, lui stava a bordo campo e non poteva stare lì, perché non stava neanche in panchina, quindi doveva stare per forza in tribuna, quindi già era una cosa che non si poteva fare".

Cirillo spiega com'è nato tutto: "Lui iniziava a parlare con Kily Gonzalez che era il mio diretto avversario e cominciava a dire: ‘Puntalo, che questo non ce la fa'. Ce l'avevo nell'orecchio perché io giocavo terzino e lui stava là a bordo campo, quindi per 45 minuti. A un certo punto mi giro e dico: ‘Oh, e basta. Stai tranquillo, stai sereno, basta'. Sapete come succede spesso durante una partita: ‘Tu così, io colì, ci vediamo dopo'. Le solite cose che si dicono".

Il racconto di Cirillo: "Entriamo nel telone e gli dico: ‘Che fai mo', non mi dici niente?'"

Il difensore cresciuto nella Reggina non poteva immaginare che quella volta non sarebbe finita come sempre accade per "le solite cose che si dicono". Materazzi infatti perse la testa di lì a poco: "Io a 20 minuti dalla fine vengo sostituito. Finisce la partita, perdiamo 4-0, e lui vedo che da lontano mi guarda e mi mi fa così (fa il gesto dell'invito ad andare da lui, ndr). Beh, io vado e lui inizia a entrare nel tunnel, all'epoca l'uscita non era quella di oggi centrale, era nell'angolo. Loro aprivano il telone che arrivava. Entriamo nel telone e gli dico: ‘So' venuto, che fai mo', non mi dici niente?'. Lui senza dirmi niente – io non me l'aspettavo perché avevo le mani nel giaccone, era inverno – mi ha guardato e così mi ha preso, mi ha aperto tutto qua. Praticamente io il labbro ce l'avevo aperto, infatti poi mi hanno portato in ospedale a mettere i punti e questo è stato".

@doppiopassopodcast

CIRILLO RACCONTA LO STORICO SCONTRO CON MATERAZZI 👊 – Bruno Cirillo a DoppioPasso Podcast

♬ suono originale – DoppioPasso Podcast

Il referto ufficiale parlerà di "contusione craniofacciale con ferita lacero-contusa al versante mucoso del labbro superiore", con a prognosi di dieci giorni. Una vicenda per la quale Materazzi avrebbe poi pagato con una pesante squalifica di due mesi.

Il passato è sepolto: "Oggi mi piacerebbe andarmi a fare una cena con Materazzi"

Cirillo ci ha messo ormai una pietra sopra: "Lui poi mi chiesto scusa, se lo vedo per strada a Marco, penso che mi abbraccio con lui. È stato un brutto episodio sicuramente, ma fa parte del passato, è una cosa vecchia e siamo umani, ci sono tante persone che sbagliano e chiedono scusa. Lui l'ha fatto e l'ho apprezzato. Oggi mi piacerebbe anche andarmi a fare una cena con lui, non ho nessun problema".

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