Ciclismo in ginocchio per le proteste, dopo la Vuelta tocca al Tour de l’Ardèche: tappa neutralizzata

Mentre alla Vuelta si sta assistendo ad una situazione oramai oltre il paradosso con l'incognita giornaliera di non sapere se la tappa in corso arriverà o no a buon fine a causa delle sempre più insistenti manifestazioni che stanno mettendo a serio rischio anche l'incolumità dei ciclisti, le contestazioni sembrano essersi diffuse a macchia d'olio laddove vi sia un evento ciclistico, visto che la medesima sorte è toccata in Francia, agli organizzatori del Tour de l'Ardèche, costretti a neutralizzare la seconda tappa per motivi di sicurezza.
In Francia ci pensa il movimento "Blocca tutto" a mettere in ginocchio il ciclismo
Le motivazioni sono differenti, nella regione francese dell'Ardèche non si tratta di proteste ProPal, bensì di un'azione su larga scala di un altro movimento, denominato "Bloquons tout" ("Blocca tutto"). Si tratta di un gruppo di attivisti di sinistra che cerca di paralizzare il Paese il più possibile per protestare contro le annunciate misure di austerità del governo da quando la Francia versa da tempo in gravi difficoltà finanziarie e sta lottando con un ampio deficit di bilancio.
Il Tour de l'Ardèche non garantisce la sicurezza ai ciclisti: tappa neutralizzata
Proteste simili sono scoppiate in diverse città francesi, tra cui Bordeaux, Marsiglia e Lione ma è la prima volta che la situazione è esondata fino a coinvolgere il ciclismo. Così, la seconda tappa del Tour de l'Ardèche non si correrà mai: l'organizzazione ha fatto di tutto per permettere il regolare svolgimento della corsa ma la presenza dei manifestanti in atteggiamenti bellicosi ha fatto desistere tutti, obbligando alla neutralizzazione della frazione giornaliera.
La Vuelta di Spagna nel caos totale: manifestanti presenti ad ogni tappa
Una situazione oramai fuori controllo nel mondo del ciclismo, con l'UCI che stenta a far sentire la propria voce in modo pratico e concreto al di là di comunicati di sostegno o di denuncia. In Spagna, la Vuelta 2025 è oramai una corsa contro l'ignoto: ogni mattina ci si alza e ci si presenta al via senza sapere cosa potrà accadere. A causa dei manifestanti si è neutralizzata un'altra tappa, in altre gli ultimi chilometri sono senza spettatori, si teme per l'arrivo a Madrid. Nel mezzo, agguati ai ciclisti, cadute e incidenti che hanno aumentato la paura collettiva evidenziando un clima di tensione per l'evidente incapacità di tutelare la sicurezza dei corridori.