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Christoph Kramer e l’amnesia nella finale del Mondiale: non ricorda nulla di quella partita

Cristoph Kramer è stato il protagonista di uno sfortunato e curioso episodio nella finale dei Mondiali del 2014. Dopo uno scontro con Garay in Germania-Argentina, il centrocampista rimediò un violento colpo alla testa che oltre a costringerlo alla sostituzione gli causò un’amnesia. Ancora oggi non ricorda nulla di quella partita.
A cura di Marco Beltrami
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Si può vincere una finale dei Mondiali e non ricordare nulla di quella partita? Purtroppo sì, basta chiedere a Christoph Kramer. Il centrocampista tedesco classe 1991, attualmente in forza Borussia Mönchengladbach è passato alla storia per uno sfortunato e curioso episodio avvenuto nell'ultimo atto della rassegna iridata del 2014 quando la sua Germania s'impose sull'Argentina grazie al gol di Mario Götze. Kramer dopo un brutto colpo in uno scontro aereo fu costretto al cambio e fu vittima di una vera e propria amnesia.

Cristoph Kramer, la perdita della memoria nella finale dei Mondiali 2014

Christoph Kramer fu una delle armi a sorpresa di Joachim Löw in occasione dei Mondiali brasiliani del 2014. Dopo l'esordio in amichevole a maggio, il selezionatore decise di convocarlo per la rassegna brasiliana, concedendogli poi spazio a gara in corso in occasione dei match contro Algeria e Francia, valida per ottavi e quarti. La grande occasione arrivò addirittura in finale, quando complice un infortunio di Sami Khedira, Kramer si ritrovò titolare. La sua partita però purtroppo durò solo 31′ a causa di un violento colpo alla testa rimediato in uno scontro con Ezequiel Garay. Grande apprensione per l'allora giovane talento che rimase steso sul terreno di gioco molto dolorante. Per lui non ci fu nulla da fare: visibilmente spaesato, venne portato fuori dai componenti dello staff medico, con Löw costretto alla sostituzione e all'inserimento di André Schürrle.

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Rizzoli: Kramer non ricordava di giocare la finale

Una botta tremenda per il giocatore che fu vittima di un'amnesia. Kramer infatti non riusciva a capire dove fosse, come confermato dall'arbitro della finale dei Mondiali tra Germania e Argentina, l'italiano Nicola Rizzoli. Anni dopo, l'ormai ex fischietto dichiarò sull'accaduto: "Kramer mi chiese ‘Arbitro, è la finale?', Pensavo scherzasse  gli ho fatto ripetere la domanda, e lui ha risposto che gli serviva sapere se questa è davvero la finale. Allora ho avvisato Schweinsteiger e hanno sostituito Kramer". Ed effettivamente Kramer ha più volte dichiarato di non essere mai più riuscito a ricordare niente dei suoi minuti in campo nella finale. Una vera e propria beffa, per quello che è stato il momento più importante della sua carriera.

Kramer e l'amnesia in Germania-Argentina, le sue parole

In un'intervista alla Bild del 2018, il centrocampista che è stato corteggiato nelle scorse stagioni anche dal Napoli tornò sull'accaduto rivelando: "Garay non mi ha mai chiesto scusa, ma forse ho dimenticato pure quello. I medici hanno detto che non recupererò mai i ricordi della finale. Dal momento dello scontro con Garay non ricordo nulla, non ho nemmeno percepito dolore. Il primo ricordo che ho è con i medici dentro gli spogliatoi. Ho un vuoto di 15 minuti. I dottori mi stavano tranquillizzando, dicendo che eravamo ancora sullo 0-0. Nel mio subconscio ero sicuro che l’Argentina fosse in vantaggio per il gol di Higuain. L’arbitro però glielo aveva annullato pochi secondi prima del mio infortunio. Eppure avevo la convinzione che fosse gol".

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Anche se non ricorda niente, Kramer si aggrappa al pensiero dei festeggiamenti e alla gioia per un Mondiale vinto: "Dal punto di vista mediatico per me è stato un episodio positivo, perfino una fortuna. La gente mi collega alla finale dei mondiali e nella vita ci sono cose peggiori di questa. Però non è una storia di cui vado fiero. È stato il momento più bello della mia vita. Quando mi incontro con uno dei giocatori che facevano parte di quella nazionale provo una sensazione particolare. Siamo uniti da qualcosa di magico, speciale. Questo non me lo toglierà mai nessuno".

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