Chivu s’inventa una nuova parola: “Non iniziamo a parlare di chivuismo, ci manca solo questo”

Un'altra vittoria per l'Inter, un altro successo per la squadra nerazzurra che è così agli ottavi del Mondiale per Club. Il 2-1 all'Ulsan era arrivato in rimonta e non era stato esaltante, il 2-0 al River Plate invece è stato netto. Una vittoria convincente e meritata. Dopo la partita Chivu ha preferito gettare acqua sul fuoco. Preferisce volare basso in un momento così importante, e dopo il match in conferenza stampa ha parlato di chivuismo, coniando da solo un nuovo termine.
Inter agli ottavi del Mondiale per Club
Chivu è salito a bordo un paio di settimane fa, ha un compito arduo. Perché l'Inter è si una squadra fortissima, ma raccoglie un'eredità pesante, quella di Inzaghi, e ha preso una squadra reduce da un secondo posto in campionato e una finale di Champions persa. L'ex difensore sa bene di avere la possibilità di ottenere grandi risultati e non ha badato tanto alle critiche, successive alle prime due partite. Con il River Plate si è vista un'altra squadra, 2-0, con gol di Pio Esposito e Bastoni, e primato nel girone. Vittoria bella, convincente e pesante, perché il primo posto nel girone conta tanto.

Al termine della partita, in conferenza stampa, gli è stato chiesto se dopo il successo sugli argentini è nata la sua Inter. Chivu vuole procedere a fari spenti e rispondendo ha parlato di chivuismo: "Non iniziamo con queste cose, manca solo iniziare a parlare di chivuismo. Abbiamo disputato una partita seria. Nel secondo tempo abbiamo alzato il nostro livello di intensità e la voglia di vincere i contrasti. Con qualche pallone in più in verticale siamo riusciti a creare situazioni importanti. La partita è ottima sotto tutti i punti di vista, perché abbiamo vinto tutti i duelli e siamo riusciti non solo a replicare a ciò che loro proponevano, ma anche a fare qualcosa in più".
Chivu: "Siamo cauti con Pio Esposito"
In conferenza, Chivu poi ha parlato anche di Pio Esposito e dello stato di salute della sua squadra: "Siamo cauti con il ragazzo, non dimentichiamoci che è un 2005, evitiamo di commettere gli errori del passato. Sono contento per lui perché ha disputato una grande partita. Ha margini di miglioramento importanti. Bisogna continuare a lavorare, lui è disposto a farlo e a mantenere i piedi per terra. La squadra sta bene. In questi 14 giorni di ritiro e i ragazzi hanno risposto in questa maniera dal punto di vista caratteriale. Se siamo qui, vogliamo provare ad arrivare fino in fondo. Il gruppo si è messo a disposizione, ha accettato una metodologia nuova e questo mi rende orgoglioso. Tutto è merito loro, si sono calati in una mentalità importante e cercano sempre di farsi trovare pronti, di aggiungere qualcosina in più in allenamento per poi ritrovarselo in partita".