Chivu indispettito con Diletta Leotta dopo la sconfitta nel derby: “Non posso fare cambi?”

Perché Cristian Chivu ha sostituito Lautaro Martínez a poco meno di mezz'ora dal fischio finale di Inter-Milan? Una domanda semplice semplice che Diletta Leotta ha voluto porre all'allenatore stesso dopo la sconfitta di misura dei nerazzurri contro i rossoneri nel derby. Il mister rumeno, seppur sorridente, ha voluto però chiarire le cose: nessun problema fisico, ma solo una scelta tecnica.
Chivu incalzato da Diletta Leotta sull'uscita di Lautaro Martinez nel secondo tempo del derby
In chiusura d'intervista a DAZN dunque la padrona di casa ha chiesto lumi a Chivu. "Solo una questione tecnica?". Glaciale il mister dell'Inter: "Lautaro sta bene, Lautaro sta bene". Quando Leotta ha incalzato l'ex difensore, allora ecco una risposta un po' stizzita: "Perché non posso cambiare giocatori?". Con un sorriso di circostanza poi ha ulteriormente chiarito: "È una scelta tecnica, è una scelta mia. Penso che i ragazzi che sono in panchina hanno anche loro merito di dare il contributo, che hanno dato in queste 12 giornate, sia Bonny che Pio, che oggi sono partiti dalla panchina. È stata una mia scelta, una mia decisione".
La risposta dell'allenatore dell'Inter
Di fronte alla reazione della conduttrice, che ha spiegato: "Pensavo ci fosse dell’altro, una questione di condizione, che non stesse così bene", Chivu si è un po' incartato: "Ho detto che non stava bene e lei mi ha fatto la domanda come mai l’ho tolto".
Non c'era da aspettarsi altro, visto che poco prima Chivu, parlando di Sommer, aveva chiarito di non essere disposto a parlare dei suoi giocatori, soprattutto in termini negativi. Figuriamoci se l'avesse fatto con Lautaro, autore di una prova grigia: "Sugli individui non ci vado mai, perché non è giusto, perché per me i miei sono i migliori. Quando li vedo tutti i giorni, come lavorano e come cercano di dare sempre il massimo, non potrei mai venire qua a puntare il dito verso qualcuno o qualcun altro, perché poi quando inizi a puntare il dito c’è odore di fallimento. Io questo non lo voglio creare e non voglio nemmeno dare la sensazione o cercare scuse ai miei ragazzi che qualcuno è colpevole di questa sconfitta. Siamo tutti dentro, nel bene e nel male".