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Che fine ha fatto Digao, il fratello di Kakà rimasto al Milan su approvazione di Baresi

La carriera di Rodrigo Izecson dos Santos Leite, meglio conosciuto come Digao, è stata legata indissolubilmente a quella del fratello maggiore Kakà che ha seguito senza successo al Milan. Una carriera con poche gioie e tante delusioni per il difensore che non è riuscito a sfondare nel mondo del calcio ritirandosi a soli 27 anni.
A cura di Marco Beltrami
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Rodrigo Izecson dos Santos Leite, meglio noto come Digao, meglio noto ancor di più come fratello di Kakà. Una carriera molto particolare quella dell'ormai ex difensore brasiliano che se da un lato si è affacciato nel calcio che conta anche grazie al più noto consanguineo che deve a lui il suo soprannome, dall'altro ha pagato anche il prezzo di non essere all'altezza dell'ex stella di Milan e Real Madrid. Un'avventura professionale quella di Digao, con poche gioie e tante delusioni, conclusasi con ampio anticipo a 27 anni anche a causa dei tanti infortuni.

Digao, il fratello minore al quale Kakà deve il soprannome

Il classe 1985 è cresciuto a "pane e pallone", così come il fratello maggiore Ricardo, figli di Bosco Izecson, ingegnere civile, e Simone Cristina Dos Santos, insegnante di scuola elementare. Il nomignolo Kakà è legato proprio a Digao che da piccolo pronunciava male "Ricardo". Entrambi si sono formati nelle giovanili del San Paolo, con il più giovane che si è messo in mostra come difensore, quando il fratello già iniziava a sbocciare affacciandosi alla prima squadra. Nell'estate del 2004 ecco che per lui arrivò la chiamata del Milan, quando ancora non si era affacciato tra i professionisti.

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Digao al Milan con Kakà, l'approvazione di Franco Baresi

Il trasferimento a Milano per circa 500mila euro era legato ovviamente all'arrivo sotto la Madonnina un anno prima di Kakà, astro nascente del calcio brasiliano. Dopo una parentesi alla Samp (a causa del raggiungimento del numero massimo di giocatori extracomunitari tra i rossoneri), il Milan decide di puntare su di lui per la Primavera allenata da Franco Baresi. L'ex leggenda milanista sembrava credere nelle potenzialità del ragazzino brasiliano, che a tal proposito dichiarò: "Baresi mi ha visionato ed ha voluto che rimanessi". Difficile però entrare in prima squadra, in un reparto dove c'erano giocatori del calibro di  Paolo Maldini, Alessandro Nesta, Kakha Kaladze, Alessandro Costacurta e Staam. Digao dal canto suo aveva una gran voglia di mettersi in mostra e di cancellare l'ombra costante della celebre parentela: "Penso di poter trovare il mio spazio. Con il tempo i tifosi non mi chiameranno più solo il ‘fratello di Kaka", ma Digao".

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La carriera di Digao tra infortuni e flop

Alla fine però una cessione in prestito fu inevitabile, ed ecco che Digao fu spedito a farsi le ossa al Rimini in Serie B. Grandi aspettative, ma subito delusioni per un calciatore che all'esordio si rese protagonista di un fallo da rigore e un'espulsione. Nonostante gli inizi gli emiliani fecero affidamento su di lui per due stagioni, con la seconda che è stata forse la migliore della sua carriera, chiusasi con il mancato approdo per un soffio ai playoff per la Serie A. Tornato così nel 2007 in un Milan reduce dalla vittoria della Champions con protagonista il fratello Kakà, Digao sperava di aver finalmente la sua grande chance con la maglia rossonera (numero 31). Disastroso l'esordio in Coppa Italia di dicembre con un doppio errore in occasione dei gol rossoblu, con una stagione che si chiuse con solo 45′ contro la Lazio in Serie A.

Al termine della stagione iniziò così il lungo girovagare in prestito di Digao. In primis allo Standard Liegi, dove il brasiliano dovette fare i conti con un grave infortunio ai legamenti della caviglia e sei mesi di stop. Nonostante il titolo di campione del Belgio conquistato da comprimario, nuovo trasferimento e ritorno in Italia al Lecce prima e al Crotone poi, per una doppia esperienza con poche presenze e tanta panchina. Nel 2010 l’approdo ai portoghesi del Penafiel e il primo gol da professionista, inutile in Coppa contro il Vitoria. A fine anno, nel 2011, l’addio ai lusitani e al Milan con la rescissione del contratto.

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Digao e il ritiro a 27 anni dopo l'ultima esperienza in MLS

Nel 2012, ecco una nuova opportunità oltreoceano nella Major League Soccer. Un trasferimento per iniziare una nuova vita per Digao, con le indiscrezioni relative al possibile approdo a stretto giro anche del fratello Kakà, in uscita dal Real Madrid. Una situazione che innervosì e non poco il difensore, che ancora una volta dovette fare i conti con i riferimenti al più popolare fratello. Anche con la società della Grande Mela, Digao si rese protagonista di un flop, che si chiuse nel 2013 (due anni prima dell'effettivo arrivo di Kakà all'Orlando City). A 27 anni la drastica decisione di dare l'addio al calcio giocato, ufficialmente per i tanti infortuni degli ultimi mesi, dopo una carriera fatta di occasioni sfumate e di aspettative non confermate con il peso di una parentela troppo "ingombrante".

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