Cassano racconta la lite con Totti e Montella per i soldi: “Volevo il grano, venivo dalla strada”

Antonio Cassano e Vincenzo Montella ricordano cosa accadde nel periodo in cui erano alla Roma e si arrivò alla discussione sul rinnovo del contratto. L'ex calciatore pugliese ha usato un'espressione molto colorita per rammentare la differenza di trattamento (anche) economico che il club ebbe nei suoi confronti rispetto all'ex aeroplanino e a Francesco Totti: "Anno 2006, eravamo in scadenza io, Totti e Montella ma il grano l'hanno preso lui e il capitano – le parole a Viva el Futbol – a me è rimasta la minchia…". Semplice, schietto, verace come sempre. "A livello di importanza loro due lo erano sicuramente di più, io ero ancora un ragazzo che stava crescendo. Però quando qualcuno mi disse che loro due avevano rinnovato agli stessi soldi allora cominciai a litigare". Il suo racconto (e non è certo il primo sul tema e sul rapporto con l'ex dieci) s'interseca con la versione dei fatti proposta dall'ex ct della Turchia che ha azionato il rewind e fino a tornare abbastanza indietro nel tempo a quei momenti della stagione.
Cassano e la storia sul rinnovo di contratto a certe cifre
"Anto', io questa storia la conoscevo diversamente"…. interviene Montella che spiega come andò mostrando l'altro lato della medaglia. "Ti sei messi a fare il fenomeno dicendo: io sono Cassano e non rinnovo". E Cassano lo interrompe: "No, io ho detto: sono un fenomeno… poi scelsi di andarmene al Real Madrid". Montella riprende il filo della discussione: "Lui ha tirato la corda. In quel momento stavamo andando male ed ero capocannoniere, quando ho deciso di restare ho mandato un messaggio alla società e ho fatto sapere che ero pronto subito a firmare".

Cassano ascolta, sorride divertito. Gli vengono in mente tutti gli aneddoti da ‘giamburrasca', è come aver spalancato a una finestra sul passato. Lui si mette lì, affacciato, a godersi lo spettacolo: "Dallo spogliatoio andavo su, diretto, dal presidente come stano. Anche con le mutande", è l'affermazione che fa parlando del rapporto con l'ex massimo dirigente, Franco Sensi. Con lui aveva raggiunto un certo tipo d'intesa a livello finanziario ma quando si trattò di affrontare l'argomento con la figlia, Rosella, che avrebbe assunto le redini della Roma, le cose presero una piega differente.
L'ex calciatore schietto sui soldi: "Volevo le pappardelle…"
"Con Sensi ci eravamo stretti la mano determinate cifre… il problema è che poi io vado in rotta con la figlia, le ho anche mancato di rispetto perché la somma che mi venne proposta era la metà". Adani preme il tasto stop per qualche attimo e fa notare a Cassano come in quella Roma personaggi come Totti e lo stesso Montella fossero su un piano diverso dal suo. L'ex calciatore di Bari Vecchia un po' abbozza e ammette che di errori di valutazione in gioventù ne ha commessi tanti. "Volevo le pappardelle (in gergo, fa riferimento ai soldi, ndr) perché quando vieni dalla strada è così". Ma le avrebbe sperperate perché sapeva bene cosa farne: "Poi li avrei messi a dormire. E infatti così è stato perché poi ho firmato per il Real Madrid e ho preso più di lui e di quell'altro. Più di tutti".