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Casertana: 15 calciatori positivi al coronavirus, costretta a giocare in 9 con la Viterbese

Duro comunicato della Casertana in occasione della partita del campionato di Serie C, girone C. La squadra campana è stata “costretta” a scendere in campo in 9 uomini contro la Viterbese (“alcuni febbricitanti anche se negativi all’ultimo giro di tamponi”). Con 15 calciatori positivi al Covid-19, nonostante fosse impossibilitata a schierare la migliore formazione, aveva chiesto il rinvio del match, senza ottenerlo. La difesa della Lega Pro: “Applicato il protocollo”.
A cura di Maurizio De Santis
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La Casertana con ben 15 calciatori positivi al Covid-19 è costretta a scendere in campo in 9, tra cui anche giocatori febbricitanti "sebbene risultino negativi all'ultimo giro di tamponi" (come si apprende dalla nota del club campano). È successo oggi, in occasione della sfida del campionato di Serie C (girone C) contro la Viterbese. Perché si è giocato nonostante, come da regolamento inserito nel protocollo, il club non fosse nelle condizioni di schierare la migliore formazione possibile? La spiegazione è nella nota della società rossoblù: la reticenza dei laziali nell'accogliere la richiesta di rinvio e il mancato intervento della Lega di categoria hanno in buona sostanza obbligato la squadra a giocare onde evitare conseguenze disciplinari (partita persa a tavolino ed eventuale penalizzazione).

L'intervento dell'Asl, gara spostata di qualche ora

Il fischio d'inizio non c'è stato subito. L’Asl di Caserta, infatti, attraverso proprio personale, è arrivata allo stadio ‘Pinto’ per effettuare tamponi urgenti ad alcuni calciatori rossoblù (quelli che – come indicato dalla stessa società – mostravano sintomi d'indisposizione). Ecco perché la gara è stata rinviata alle 18.15.

Il comunicato della Casertana sulla partita

Sono stati giorni difficili, carichi di paura e preoccupazione per tutti i tesserati della Casertana FC nonché per le proprie famiglie – è l'incipit del comunicato -. Un gruppo di lavoro falcidiato e decimato da un virus pericoloso e subdolo. Ben 15 positivi al Covid-19. Al cospetto di una situazione di questo tipo, le dinamiche di competizione ed agonismo dovrebbero lasciare spazio ad un’inevitabile presa di coscienza. Ed, invece, a poche ore dal calcio d’inizio del match valevole per la sedicesima giornata del campionato di Serie C, la Casertana FC è costretta a prendere atto del diniego della US Viterbese 1908 rispetto a quello che logica vorrebbe fosse un inevitabile rinvio della partita e che per la stessa Lega Pro non è ritenuto necessario.

Nel rispetto dell’art 48 comma 3 delle NOIF che prevede “l’obbligo di schierare in campo la migliore formazione consentita dalla propria situazione tecnica”, la Casertana FC si vede costretta a scendere in campo contro la Viterbese con un numero inferiore di calciatori rispetto agli undici titolari; a ciò va aggiunto che alcuni di essi sono febbricitanti, sebbene risultati negativi all’ultimo ciclo di tamponi. Un pericolo per se stessi e per gli altri. Ci saremmo augurati un rispetto maggiore per i veri protagonisti di questo sport, coloro che vanno in campo ogni giorno e che danno da vivere alle proprie famiglie grazie a quello che è un vero lavoro.

In un momento storico in cui si invitano, anzi si obbligano, i cittadini italiani a restare a casa, una squadra di calcio, falcidiata da un nemico invisibile, si vede costretta a scendere in campo a tutti i costi. Un segnale imbarazzante all’intera comunità. Alla luce di ciò la salute pubblica non diventa più priorità, ma passa in secondo piano rispetto ad altri interessi. Chiediamo scusa ai nostri tifosi, vittime impotenti come Noi al cospetto di una decisione che dire assurda è poco.

Il club aveva usato il jolly già in un'altra occasione

C'è ancora un'altra ragione: il jolly (una sorta salvacondotto da utilizzare nelle situazioni più critiche) era stato già utilizzato dalla stessa Casertana in occasione della sfida con il Bisceglie. Contro la Viterbese – alla luce del diniego espresso dalla società laziale – non c'è scelta: il club campano può fare affidamento solo sui pochi calciatori che le sono rimasti a disposizione.

Il comunicato della Lega Pro

La Lega Pro, dal canto suo, ha spiegato le ragioni per cui non è stato possibile disporre il rinvio della partita nonostante l'elevato numero di calciatori positivi nell'organico della Casertana, richiamando il protocollo adottato (in linea con le disposizioni UEFA) e specificando che solo "qualora vi siano meno di 13 calciatori della rosa della prima squadra che siano risultati negativi al virus SARS-CoV-2, su istanza del club interessato, la Lega potrà autorizzare il rinvio della gara e la riprogrammazione della stessa alla prima data utile. In tale conteggio, per prassi consolidata, devono essere presi in considerazione anche i calciatori squalificati e infortunati facenti parte della rosa della prima squadra". Il problema si è materializzato proprio qui: tra i calciatori negativi nella Casertana, ben 7 erano indisponibili tra squalifiche e infortuni.

"Siamo purtroppo consapevoli delle gravi difficoltà che la pandemia sta generando alle nostre società – prosegue la nota –, ma come Lega abbiamo il compito di applicare le regole in maniera uniforme per tutti i nostri club anche in situazioni come questa in cui tale compito è particolarmente gravoso. Ci sono stati confronti e collaborazione continua con i club e le Autorità.  La situazione che viviamo è complicata e può presentare più casistiche: la garanzia può essere solo il regolamento UEFA che viene applicato".

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