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Calciatore sospeso dalla squadra per razzismo e sessismo. Spadafora: “Sono disgustato”

Il Monregale Calcio, squadra piemontese militante in seconda categoria, ha sospeso il calciatore 19enne Marco Rossi protagonista di un video finito sui social network nel quale rivolgeva insulti razzisti e sessisti nei confronti di una donna di colore. Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro Spadafora: “Disgustato dalle discriminazioni razziste e sessiste”.
A cura di Michele Mazzeo
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Calciatore sospeso per razzismo. Marco Rossi,  19enne di Mondovì, nel cuneese, è stato sospeso dalla Monregale Calcio (seconda categoria piemontese) in quanto autore di insulti razzisti e sessisti nei confronti di una donna di colore tramite un video postato su Instagram. L'accaduto, in un primo momento passato inosservato, è finito sotto i riflettori negli ultimi giorni per merito delle numerose segnalazioni arrivate alla Figc, alle autorità sportive e ai media sollevando un'ondata d'indignazione sui social e non solo.

Gli insulti razzisti e sessisti in un video su Instagram

L'episodio risale al febbraio scorso quando il ragazzo aveva rivolto frasi discriminatorie nei confronti di una donna di colore su Instagram rivolgendole insulti sessisti e razzisti: "C'è una ne*ra di m… che pensa di avere dei diritti – aveva detto nel video – donna e diritti non dovrebbero stare nella stessa frase, in più ne*ra. Orango. You are black, ne*ra di m…".

La sospensione immediata da parte del club

Venuta a conoscenza di ciò la Monregale Calcio ha deciso di sospendere immediatamente il calciatore (in attesa di prendere ulteriori provvedimenti sanzionatori) spiegandone poi le motivazioni attraverso un lungo comunicato: "La nostra società – spiega infatti il club – si è fin da subito fortemente dissociata dal gravissimo episodio che ha visto protagonista Marco Rossi. Essendo quest'ultimo un suo tesserato, la Monregale ha condannato tale episodio (pur non avendo alcuna rilevanza con l'attività sportiva, ma essendo contrario ai nostri valori etici) e ha fatto quel che poteva, cioè sospendere immediatamente il ragazzo da ogni attività sportiva; sospensione che è tuttora in essere, in attesa di conoscere quali siano i limiti sanzionatori possibili (abbiamo chiesto, a questo scopo, un parere ad un esperto di diritto sportivo, di cui siamo tuttora in attesa), dopodiché emetteremo il provvedimento disciplinare definitivo. Questo è l'unico motivo per cui non avevamo ancora emesso un comunicato ufficiale (ora ci è stato chiesto dai nostri amici e sponsor, per cui lo pubblichiamo volentieri, a scanso di equivoci e per tutelare la loro, prima ancora della nostra, buona immagine). Allo stesso modo, abbiamo interrotto il rapporto con il dirigente (ormai ex) Gonella Matteo, il quale appunto non fa più parte della famiglia della Monregale. Entrambi i suddetti hanno accettato le sanzioni inflitte, riconoscendo la gravità delle loro (e solo loro) azioni".

Il ministro dello sport Spadafora: "Disgustato"

Sull'episodio è intervenuto anche il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora che con un post su Facebook ha commentato così quanto accaduto: “Sono disgustato per le frasi razziste e sessiste, diffuse dai media in queste ore, pronunciate dal giovane calciatore del Monregale Calcio, che giustamente ha preso provvedimenti e sospeso il giocatore. Lo sport deve essere veicolo di trasmissione di valori sani: non è accettabile che uno sportivo, un ragazzo giovane, si esprima in questo modo”.

Le scuse del ragazzo

A distanza di qualche ora sono poi arrivate le scuse del ragazzo. Tramite una nota, il suo avvocato ha infatti specificato che il video in questione è "un video privato, diffuso ad insaputa del mio assistito e senza alcun suo consenso, su canali social e strumenti multimediali. Marco – prosegue nella nota il legale – dopo giorni di riflessione trascorsi nel dolore, si scusa oggettivamente ed a prescindere con quanti possano essersi sentiti toccati su un tema con cui giustamente è molto difficile scherzare, forzare la mano, provocare anche nel proprio privato".

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