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Cairo spara a zero sul governo: “Sembra voglia affossare il calcio italiano”

A margine di un incontro in FIGC, il presidente del Torino ha sparato a zero contro il Governo: “Sembra ci sia la volontà di affondare il calcio. Non abbiamo avuto un centesimo dallo Stato”.
A cura di Alessio Morra
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Il Decreto Crescita non è stato prorogato. A pochi giorni dalla fine del 2023 la Serie A ha subito una mazzata, inaspettata perché pareva scontata la proroga nel Milleproroghe. Quella decisione non ha fatto piacere al mondo del calcio italiano, che si è riunito a Roma e al termine di un incontro avvenuto in FIGC ha avuto parole durissime il numero uno del Torino Urbano Cairo, che è stato tagliente nei confronti del Governo.

Nella sede della Federcalcio il presidente Gravina ha incontrato diversi dirigenti di club di Serie A. All'uscita il numero uno granata è stato a dir poco tranchant nei confronti dell'esecutivo guidato dalla Premier Giorgia Meloni. Parole che non lasciano alcun tipo di dubbi: "Sembra quasi che ci sia la volontà del governo di affossare il calcio, è incredibile. Lo Stato non dà il minimo aiuto, avete visto cosa è successo con il decreto crescita che era un vantaggio anche per il Paese. Togliendolo si è penalizzato il calcio senza avvantaggiare nessuno. Poi c'è il tema del betting che vale 16 miliardi di euro e dal quale noi non prendiamo un centesimo. Infine gli stadi: ci sono squadre che li vogliono fare ma non ci riescono". 

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Cairo ha spiegato esattamente in cosa è consistita la riunione di Via Allegri: "Si è parlato di temi che riguardano il calcio italiano e la Serie A. Il calcio ora ha dei problemi economici importanti e difficoltà notevolissime. E questo evidentemente va migliorato, i costi aumentano e vanno tutti a vantaggio di calciatori e allenatori, mentre i ricavi diminuiscono. In questo modo si perdono un sacco di soldi e l’attività non è più sostenibile. Il problema è molto grosso e per di più come dicevo lo Stato, il governo non danno un minimo aiuto". 

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Poi l'imprenditore piemontese ha rincarato la dose dicendo a chiare lettere come la pensa. Il calcio non ha avuto nemmeno un aiuto, a differenza del cinema. Lo Stato secondo Cairo deve anche tenere conto dell'enorme contributo che tutto il mondo del pallone dà all'erario: "Dovremmo avere un tax credit come l'ha avuta il cinema e che invece noi come calcio non abbiamo. Il calcio non ha avuto un centesimo di aiuto allo Stato pur avendo avuto dei problemi enormi tanto che le perdite sono aumentate in maniera esponenziale. Incontro costruttivo? Ce la siamo cantata e suonata, però poi devi uscire da qui con un piano preciso per ristrutturare il calcio. Deve esserci aiuto da parte di tutte le componenti, i calciatori, per esempio, non hanno avuto nessun tipo di penalizzazione, anzi i loro ingaggi sono aumentati. Lo Stato che deve dare anche al calcio un aiuto visto che il calcio impiega centinaia di migliaia di persone e dà delle contribuzioni all'erario di 1,3 miliardi all'anno, più tutto il fronte scommesse. Per quale motivo si vuole affossare il calcio che è un'industria importante e che dà lavoro a tanta gente? Che motivo c'è?".

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