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Brescia, Cellino e la frase razzista: “Balotelli? È nero e sta lavorando per schiarirsi”

Il presidente del club lombardo, intercettato dai cronisti a margine della riunione della lega di Serie A, ha commentato il momento del suo attaccante con una frase aberrante: “Mario sta lavorando per schiarirsi. L’ho preso perché lo consideravo un valore aggiunto, ma deve dare risposte sul campo, non sui social”. Dopo la bufera che si è scatenata, il club lombardo ha precisato che la frase del presidente era “una battuta a titolo di paradosso, palesemente fraintesa”.
A cura di Alberto Pucci
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Nelle scorse ore Mario Balotelli aveva postato una frase emblematica: "Li lascio parlare, torno presto". Il problema è che a parlare è stato il suo presidente, Massimo Cellino, a margine della riunione della lega di Serie A che si è svolta stamane a Milano. Il patron delle rondinelle, fermato dai cronisti presenti e incalzato dalle domande sui problemi del suo attaccante, ha però dato una risposta che sta già facendo molto discutere.

"Cosa succede con Balotelli? Che è nero, cosa devo dire, che sta lavorando per schiarirsi però ha molte difficoltà – ha esordito il numero uno del club lombardo – L’ho preso perché lo consideravo un valore aggiunto, ma deve dare risposte sul campo, non sui social. Ma non è il capro espiatorio della difficile situazione del Brescia".

A poche ore dalla risposta di Cellino, il Brescia ha diramato una nota ufficiale nella quale ha spiegato il senso della frase del patron: "In merito alle dichiarazioni rilasciate questo pomeriggio dal Presidente Massimo Cellino, riferite al nostro giocatore Mario Balotelli, Brescia Calcio precisa trattasi evidentemente di una battuta a titolo di paradosso, palesemente fraintesa, rilasciata nel tentativo di sdrammatizzare un’esposizione mediatica eccessiva e con l’intento di proteggere il giocatore stesso".

Il presidente e i social

Reduce dalla sconfitta con la Roma, la seconda consecutiva per il nuovo allenatore Fabio Grosso, Cellino ha poi tentato di analizzare le ultime deludenti prestazioni dei suoi: "Nel calcio ci sono squadre che combattono e vincono, se noi pensiamo che un giocatore da solo possa vincere la partita, offendiamo la squadra e il gioco del calcio – ha aggiunto il presidente – Tradito da Balotelli? No, non leggo i social. Ma Mario dà più peso ai social che ai suoi valori da sportivo. Non l'ho preso per i social ma perché può ancora dire qualcosa nel mondo del calcio, quando sarà in condizione di farlo, se lo sarà, risponderà in campo".

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La speranza di Cellino

"L'ho preso sognando che fosse un valore aggiunto, ma non speravo assolutamente che fosse quello che doveva salvare la squadra – ha concluso il patron del Brescia – L'ho detto anche a lui. È troppo facile scaricare le colpe solo su Balotelli e usarlo come capro espiatorio. È il motivo per cui ho cambiato allenatore. Andava più aiutato lui che noi, forse all'inizio eravamo in grado di farlo ma ma adesso ci siamo indeboliti come squadra ed è più difficile. Per questo dobbiamo parlarne il meno possibile e spegnere questi social. Sono la bestia del 2000".

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