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Bologna-Genoa, 100 anni fa si assegnava lo “Scudetto delle Pistole” tra spari e invasioni di campo

Bologna-Genoa, 100 anni fa si assegnava lo “Scudetto delle Pistole” tra invasioni di campo e spari sotto la regia del gerarca fascista Leandro Arpinati.
A cura di Vito Lamorte
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Bologna-Genoa 1-2, 24 maggio 1925, stadio Sterlino, finale Lega Nord.
Bologna-Genoa 1-2, 24 maggio 1925, stadio Sterlino, finale Lega Nord.

Bologna e Genoa si affrontano nell’ultima giornata di Serie A ma esattamente 100 anni fa, proprio il 24 maggio, si trovavano di fronte nella prima finale della Lega Nord nella Prima Divisione 1924-1925 in quello che venne ribattezzato successivamente come “Lo Scudetto delle Pistole”. Un nome suggestivo che si rifà alla serie di cinque finali tra le due squadre, che furono caratterizzate da violenze, intimidazioni e controversie.

Non nacque tutto per caso, visto che le due squadre si erano affrontate già l’anno prima e le tensioni erano state altissime.

Genoa-Bologna 2-2, 7 giugno 1925: l'entrata in campo delle squadre in occasione del primo spareggio della finale di Lega Nord.
Genoa-Bologna 2-2, 7 giugno 1925: l'entrata in campo delle squadre in occasione del primo spareggio della finale di Lega Nord.

Bologna-Genoa: una finale infinita e lo spareggio

Le due squadre arrivarono a giocarsi il titolo della Lega Nord e questo scontro si trasformò in una vera e propria maratona sportiva e politica, culminata in cinque durissime sfide disputate tra maggio e agosto del 1925:

  • 24 maggio: Bologna-Genoa 1-2
  • 31 maggio: Genoa-Bologna 1-2
  • 7 giugno: Bologna-Genoa 2-2 (primo spareggio non omologato per invasione di campo)
  • 5 luglio: Bologna-Genoa 1-1 (secondo spareggio preceduto da violenti scontri e colpi di pistola alla stazione di Torino Porta Nuova)
  • 9 agosto: Bologna-Genoa 2-0 (terzo spareggio, giocato a porte chiuse)

A seguito di questa lunga e caotica serie di spareggi, il Bologna affrontò e superò l’Alba Roma nella finalissima nazionale, conquistando così il primo Scudetto della sua storia.

‘Lo Scudetto delle pistole': il dramma fuori dal campo

Il momento più grave si registrò alla vigilia del secondo spareggio, il 5 luglio 1925, quando i tifosi delle due squadre si scontrarono violentemente alla stazione di Torino. Durante gli scontri furono esplosi dei colpi di pistola: sebbene non ci furono vittime, l’episodio segnò profondamente il clima di tensione del campionato, al punto da far passare alla storia quel titolo come “lo Scudetto delle pistole”.

La squadra del Bologna per la prima volta campione d'Italia.
La squadra del Bologna per la prima volta campione d'Italia.

Leandro Arpinati: il gerarca che influenzò il calcio italiano

Leandro Arpinati, figura centrale del fascismo bolognese, ricopriva ruoli di rilievo anche nel mondo dello sport. Era presidente della FIGC dal 1926 al 1933 e, in qualità di podestà di Bologna, esercitava una notevole influenza sulla politica sportiva nazionale. La sua posizione gli permetteva di orientare le decisioni federali a favore degli interessi della sua città.

Arpinati fu coinvolto in modo diretto nelle controversie che segnarono la finale tra Bologna e Genoa. Secondo alcune testimonianze, durante il secondo spareggio, l’arbitro Mauro fu minacciato e costretto a convalidare un gol del Bologna, sotto la pressione di tifosi e dirigenti bolognesi, tra cui Arpinati stesso.

Le polemiche e le richieste di revisione del Genoa

Il campionato 1924-1925 resta uno dei più controversi della storia del calcio italiano. Non solo per quanto accaduto in campo, ma anche e soprattutto per il contesto sociale e politico in cui si svolse. Quella stagione segnò l’inizio di una nuova consapevolezza sulla necessità di regole più rigide, maggiore sicurezza negli stadi e un controllo più attento delle rivalità tra tifoserie.

Il Genoa non accettò mai il verdetto del campo, ritenendo irregolare lo svolgimento delle partite e il contesto in cui si giocarono. Chiese alla FIGC di riconoscere il campionato ex aequo. Addirittura nel 2019, l’allora presidente Enrico Preziosi avanzò una richiesta formale per il riconoscimento del decimo scudetto nella storia del club, ma la federazione non accolse l’istanza.

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