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Barcellona, Leo Messi snobba CR7: “Il più forte è stato Ronaldo il fenomeno”

L’attaccante blaugrana ha parlato della sua carriera e del suo futuro in una lunga intervista concessa a TYC Sports: “Non ho l’idea di lasciare Barcellona, ma ho il sogno di poter giocare nei Newell’s Old Boys. Mi sarebbe piaciuto diventare campione del mondo, ma non penso che cambierei nulla nella mia carriera. Questo è quello che Dio mi ha dato e credo che sia abbastanza”.
A cura di Alberto Pucci
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Rimasto a guardare a causa dello spostamento del ‘Clasico', e in attesa di tornare in campo martedì 29 ottobre per il match con il Real Valladolid, Leo Messi ha concesso una lunga ed interessante intervista al canale televisivo argentino TYC Sports. Il fuoriclasse del Barcellona, durante l'incontro con il giornalista, ha infatti affrontato diversi argomenti: dai suoi inizi all'attuale condizione fisica, passando anche da quello che sarà il suo futuro.

"Da qui non me ne voglio andare, non ho l'idea di lasciare Barcellona – ha spiegato MessiHo il sogno di poter giocare nei Newell's Old Boys, nel calcio argentino, però non so se si potrà fare. Ho una famiglia e questa viene davanti al mio desiderio. Vedremo. La realtà è che ho tre figli, vivo in un posto che mi ha dato tutto e grazie a Dio sono tranquillo e posso dare un futuro spettacolare ai miei figli".

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Ronaldinho e Ronaldo

Reduce dalla vittoria della sua sesta Scarpa d'Oro, alzata al cielo a 15 anni esatti dal suo esordio, Leo Messi ha ricordato anche chi lo ha sostenuto maggiormente proprio nei giorni precedenti alla sua prima con i catalani: "Ronaldinho mi ha aiutato moltissimo, sono entrato nello spogliatoio a 16-17 anni, vedere tutti questi mostri così era complicato. Però mi ha sponsorizzato e mi ha fatto sentire a mio agio. In campo lo cercavo sempre, ma abbiamo giocato pochi anni insieme. Mi sarebbe piaciuto passare più tempo insieme. Il migliore con cui ho giocato? Ronaldo, il fenomeno. È stato uno degli attaccanti più forti che ho visto. Era impressionante".

Il sogno della Coppa del Mondo

Oltre a sognare un finale di carriera in patria, l'argentino ha anche ammesso di avere un unico rimpianto: "Mi sarebbe piaciuto diventare campione del mondo, ma non penso che cambierei nulla nella mia carriera. Questo è quello che mi è toccato, quello che Dio mi ha dato e credo che sia abbastanza. Da bambino non sognavo nemmeno tutto ciò che poi ho vissuto: la mia carriera è stata molto più grande di quanto avrei mai potuto immaginare".

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