Atalanta, Percassi: “Auguri, nonostante tutto. Uniti vinciamo anche questa partita”
Nella linea del fronte Bergamo è una delle città della Nord dove il contagio da Coronavirus è stato "martellante", durissimo da arginare, straziante per il numero dei morti e per le storie di sofferenza. Il rumore delle sirene – e quello delle lacrime – è entrato a far parte della vita quotidiana: entrambi scandiscono l'ansia del presente e l'angoscia per il futuro. L'esultanza euforica di qualche settimana fa grazie alla "dea" è solo un dolcissimo ricordo sopraffatto dalla contingenza degli eventi.
La gioia e l'orgoglio provati per le imprese dell'Atalanta in Champions (la squadra di Gasperini è qualificata ai quarti di finale) sono state messe in un angolo dai lutti e dagli effetti tremendi della pandemia da Covid-19. Anzi, a mente fredda e secondo il parere degli esperti, proprio una delle ultime sfide di Coppa degli orobici potrebbero aver alimentato – come benzina sul fuoco – la carica virale del morbo. Una "bomba biologica", così venne definita la gara dei nerazzurri giocata a San Siro contro il Valencia: la partita del contagio perché proprio grazie alla carovana di circa 40 mila tifosi il virus viaggiò e si annidò fino a deflagrare tra la gente.
A distanza di oltre un mese da allora, il calcio in Italia pensa di ripartire. Il 4 maggio può essere la data per la ripresa degli allenamenti, fine maggio oppure la prima settimana di giugno il periodo per andare di nuovo in campo (a porte chiuse e, in alcuni casi, anche in campo neutro). Quando e se ci sarà la ripartenza non è del tutto chiaro, nel frattempo il presidente del bergamaschi, Antonio Percassi, ha voluto inviare un saluto e un augurio speciale alla città di Bergamo.
Dobbiamo essere uniti nel rispettare le regole per vincere anche questa partita – ha ammesso il numero uno dei nerazzurri -. Non avremmo mai pensato di vivere un periodo così. Non è questa la Pasqua che pensavamo di trascorrere, ma gli auguri ce li facciamo lo stesso.
