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Anche Willian è stanco dei social: “Ho paura di controllare il telefono dopo una partita”

Alla vigilia del match di Europa League tra Arsenal e Sparta Praga, il fantasista brasiliano dei Gunners Willian ha raccontato il suo disagio per gli insulti ricevuti: “Sento di voler eliminare immediatamente i miei account”. Non si tratta del primo caso: anche Thierry Henry li ha cancellati a tempo indeterminato per “l’aumento del livello di bullismo e razzismo”.
A cura di Valerio Albertini
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I social sono diventati uno strumento primario per la maggior parte dei calciatori, ma non tutti vivono bene la propria presenza su Instagram o Facebook. È il caso di Willian, esterno offensivo brasiliano in forza all'Arsenal, che ha fatto chiaramente presente la propria insofferenza ai commenti carichi di odio che si trovano all'ordine del giorno sulle piattaforme.

La posizione di Willian

Alla vigilia del match tra i Gunners e lo Slavia Praga, valido per l'andata dei quarti di finale di Europa League, il fantasista brasiliano, che non sta vivendo una splendida stagione, si è lasciato andare a una confessione che fa riflettere e leggendo le sue parole non si può dargli torto:

La mia reazione istintiva quando vedo insulti sui social sarebbe quella di cancellare i miei account, ma onestamente la curiosità di vedere cosa si dice di te ha la meglio. Però nessuno ha il diritto di parlare a noi calciatori in determinate maniere. La cosa che più mi ha colpito sono gli insulti alla mia famiglia. Sento di voler eliminare immediatamente i miei account. A volte ho paura di controllare il telefono dopo una partita, perché siamo umani.

Quello del brasiliano non è l'unico caso

Il disagio di Willian non è nuovo. Il tema era già stato sollevato qualche giorno fa da Thierry Henry. L'ex campione francese ha deciso di chiudere i suoi account a tempo indeterminato a causa dell'aumento "del livello di razzismo e bullismo", come ha scritto nel suo ultimo post. Sono sempre di più i calciatori che non sono più disposti ad accettare il trattamento loro riservato su queste piattaforme. Spesso gli insulti lanciati sono di stampo razzista, come accaduto recentemente a tre giocatori del Liverpool: Alexander-Arnold, Mané e Keita. I tre Reds in questione sono stati oggetto di commenti beceri dopo la sconfitta subita in Champions contro il Real Madrid. Immediata è arrivata la condanna con un post su Twitter della società del Merseyside:

Ancora una volta dobbiamo discutere di abusi razziali dopo una partita di calcio. Tutto questo è inaccettabile e deve finire. Il Liverpool condanna ogni forma di discriminazione e continuerà a lavorare insieme ai propri partner per portare avanti la campagna "Red Together" contro il razzismo. Come club, offriremo ai nostri giocatori tutto il supporto di cui avranno di bisogno. Stiamo lavorando inoltre con le autorità per identificare e, se possibile, perseguire i responsabili. Sappiamo che ciò non sarà sufficiente fino a quando i social e chi li governa non adotteranno le misure preventive più severe possibili. Non si può permettere che la situazione attuale persista e spetta a tutti noi assicurarci che non sia così.

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