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Ambrosini intervista De Rossi e si ritrova faccia a faccia con un vecchio nemico: “Posso dirlo ora?”

L’ex Milan e il campione del mondo protagonisti di un botta e risposta ricco di ricordi di campo con la sorpresa dell’incontro con Giacomazzi.
A cura di Marco Beltrami
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L'intervista di Massimo Ambrosini a Daniele De Rossi è stata un viaggio tra passato, presente e futuro. L'ex centrocampista e attuale volto e voce di DAZN ha chiacchierato con il campione del mondo e attuale allenatore del Genoa, affrontando diversi argomenti. Non sono mancati i momenti divertenti, come quello in cui "Ambro" si è ritrovato di fronte a un suo vecchio "nemico" di campo.

Ambrosini ritrova Giacomazzi durante l'intervista con Daniele De Rossi

Già perché, quando l'intervistatore ha potuto apprezzare dal vivo i collaboratori dello staff di De Rossi, si è ritrovato faccia a faccia con l'ex collega di Lecce, Palermo, Empoli, Siena e Perugia Guillermo Giacomazzi, che oggi è il tecnico in seconda sulla panchina rossoblù. Quello che simpaticamente DDR ha definito come uno dei "ladri di stipendi" che lavorano per lui, ha abbracciato calorosamente Ambrosini, con il quale c'è stato anche uno scambio di battute sui bei tempi andati. Sembra anche di sentire un "che bastardo che eri".

L'ex Milan, tra il sorpreso e il divertito, ha ricordato: "Oh, sai che con lui litigavamo". E poi ha svelato il contenuto dello scambio relativo ai duelli, anche duri, vissuti in campo: "Sai cosa mi ha detto? Posso dirlo, dai: ‘Quante gomitate, quante gomitate'". Perché continuavo a saltare (fa il gesto delle braccia larghe). Con De Rossi che simpaticamente si è mostrato fintamente stupito: "Strano". Situazioni su cui scherzarci, con i due che poi si sono congedati con grande cordialità.

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Quella volta in cui Ambrosini mandò in panchina De Rossi

Clima serenissimo e divertito, anche quando Daniele De Rossi ha ricordato quella volta in cui in Nazionale l'allora ct Donadoni decise di schierare titolare proprio Ambrosini, al suo posto. Il risultato fu disastroso: "Se mi è capitato poco di rimanere fuori in panchina? Una persona mi ha messo in panchina: Donadoni, che fece giocare Ambrosini. Questa me la ricordo. La spiegazione era semplice: finì 0-3 (un match contro l'Olanda, ndr). Fu un suicidio".

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