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Alvaro Rodriguez fa un debutto pazzesco col Real: i compagni gli consegnano il pallone a fine gara

Alvaro Rodriguez ha fatto il suo incredibile esordio con la maglia del Real Madrid a 19 anni. In 6 minuti ha realizzato due assist per i due gol dei Blancos (uno annullato dall’arbitro). A fine partita i compagni gli hanno consegnato il pallone come si fa solitamente per chi è stato l’autentico protagonista della partita.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Un debutto così forse Alvaro Rodriguez l'aveva solo sognato sin da bambino. Ed è proprio il caso di dirlo dato che l'attaccante uruguaiano classe 2004, lanciato in campo a sorpresa da Carlo Ancelotti nel match poi vinto dal Real Madrid 0-2 in casa dell'Osasuna, è stato poi decisivo per la vittoria finale. Il tecnico italiano decide di mandare in campo questo giovane talento classe 2004 nei minuti finali della partita. Precisamente il 19enne di Palamos fa il suo esordio ufficiale tra i professionisti al minuto 88. Giusto il tempo per prendere il primo pallone e servirlo a Vinicius che all'89' sfrutta il suo assist per la rete dello 0-2 in favore delle Merengues.

L'arbitro annulla la rete rovinando così a Rodriguez la gioia di quella giocata incredibile dopo soli pochi secondi dal suo ingresso in campo. L'attaccante non si demoralizza e poco dopo, al minuto 92, decide di prendersi la scena definitivamente. Il giocatore recupera palla a metà campo rubandola a un avversario con una cattiveria agonistica da veterano. Una volta avuta la sfera tra i piedi, la serve all'accorrente Asensio che col sinistro la mette in rete. Il giocatore spagnolo non festeggia e si gira immediatamente per andare ad abbracciare proprio Alvaro Rodriguez, protagonista assoluto di quel finale di partita. Al termine della gara, il gesto dei compagni di squadra vale più di qualsiasi altra parola.

A un certo punto tutta la squadra del Real Madrid si complimenta con lui. I giocatori, uno per uno, vanno a congratularsi col il giocatore che guarda esterrefatto a quella scena. Una soddisfazione enorme per il giocatore al quale Asensio ha consegnato anche il pallone a fine partita, come solitamente si fa con chi ha letteralmente rubato la scena a tutti in campo. Accade quando un giocatore segna 3 o più gol, ma in questo caso il senso è proprio quello di far capire a tutti quanto sia stato fondamentale Alvaro nella vittoria finale del match entrando dalla panchina e decidendo la partita praticamente in 6 minuti.

Nato a Palamós il 14 luglio 2004, Álvaro Daniel Rodríguez Muñoz è figlio del calciatore uruguaiano ‘Coquito' Rodríguez . Può giocare sia da attaccante che da esterno, anche se la posizione in cui Raúl lo utilizza di più al Castilla (la squadra B del Real) è in attacco: "Se mio figlio è qualcuno, lo deve e lo dovrà a Raúl, che lo consiglia tutti i giorni e lo fa tornare con i piedi per terra quando necessario. Voglio abbracciarlo quando andrò a Madrid", ha detto il padre del calciatore in un'intervista.

Il giocatore dopo la vittoria, ha mostrato la sua gioia parlando ai canali ufficiali del Real Madrid: “Sono molto felice di continuare ad aggiungere minuti con la squadra della mia vita – ha spiegato –  Lavoro ogni giorno per ottenere ricompense come queste. Continuerò a lavorare per continuare a raggiungere gli obiettivi". Incredulo quasi nel commentare questo esordio: "Faccio la mia partita ed è successo questo, sono molto felice – spiega – Mi hanno chiesto di combattere e di dare ossigeno alla squadra”. Poi Alvaro Rodriguez spiega l'enorme attestato di stima dei compagni al termine della partita: “Valverde mi ha anche che era molto felice per me e tutti si sono congratulati con me".

Nulla però vale di più della gioia dei suoi genitori: "È un'immensa felicità che i miei genitori siano qui – ha aggiunto – Loro sono la cosa più importante che ho nella mia vita e condividere momenti come questo con loro è una grande felicità”. Anche Ancelotti a fine partita ha esaltato il talento di questo ragazzo: "Alvaro Rodriguez dritto in prima squadra? Di questo devo parlare con Raul – ha spiegato a fine partita – Sicuramente tornerà a giocare con noi perché è un giocatore che ha tante qualità. È alto, gestisce bene il pallone, è formidabile e può aiutarci come ha fatto oggi."

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