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Allegri ha trovato un’altra Juve: “Non posso e non voglio sapere cos’è successo quando non c’ero”

Inchieste, difficoltà in campionato dove è staccata dal quarto posto: la Juventus è nell’occhio del ciclone. Allegri serra i ranghi: “Ora dobbiamo essere noi a dare alla Juventus. I problemi della società? Noi dobbiamo pensare al campo”
A cura di Maurizio De Santis
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Massimiliano Allegri parla dopo la vittoria della Juventus all'Arechi contro la Salernitana
Massimiliano Allegri parla dopo la vittoria della Juventus all'Arechi contro la Salernitana

Responsabilità. Ambizione. Consapevolezza del momento. Serrare i ranghi e "restituire qualcosa alla Juventus". Le parole di Massimiliano Allegri spiegano bene qual è il momento che sta attraversando la squadra: era abituata a vincere adesso deve aggrapparsi al carattere, all'esperienza dei più ‘anziani' in campo per uscire da una situazione negativa. Il talento? È nulla senza controllo. Dove per controllo sta nell'avere spalle abbastanza grosse da non soccombere alla pressione della maglia che indossi, ecco perché parla di "giovani" e di una soglia di età/maturità agonistica che è un'arma a doppio taglio. "Veniamo da un momento di pressione perché avevamo perso con l'Atalanta in casa – ha ammesso il tecnico a DAZN -. Oggi ho parlato con la squadra e come ha detto Chiellini credo che la Juve ci ha dato tanto, ora dobbiamo essere noi a dare alla Juventus".

Settima in classifica a -7 dall'Atalanta (quarta) e dalla zona Champions. La vittoria della Juventus all'Arechi (0-2) è una boccata d'ossigeno, null'altro. Davvero mediocre la Salernitana (ultima dopo il pari del Cagliari a Verona) che al cospetto dei bianconeri ha esercitato il ruolo dello sparring partner: tanta buona volontà (palo di Ranieri), nessuna capacità di creare grattacapi a un avversario che ha piazzato un gol per tempo con Dybala (che s'è preso il lusso anche di sbagliare un rigore indolore nel recupero) e Morata. E va bene così per adesso "per cercare di fare qualche risultato che con le medio-piccole abbiamo sempre fallito". Genoa, Venezia, Bologna e Cagliari sono il prossimo banco di prova per rosicchiare qualcosa alle prime quattro.

La rete del raddoppio segnata da Alvaro Morata nella ripresa
La rete del raddoppio segnata da Alvaro Morata nella ripresa

Il bravo marinaio – tanto per usare la metafora di Allegri – sa come uscire dalla tempesta e la Juve (club, squadra) è proprio nell'occhio del ciclone sia per il campionato finora deludente sia per l'indagine sulle plusvalenze, senza dimenticare il caso Suarez e il naufragio del progetto Superlega nato e morto in 24 ore. Una situazione durissima. "Le inchieste e i problemi della società? Non è cambiato nulla, c'è grande presenza di tutta la società, il presidente ha parlato, Elkann anche, noi dobbiamo fare il nostro lavoro in campo. Non posso e non voglio sapere cos'è successo quando non c'ero. Marotta? Le cose passano, il DNA della Juve deve rimanere e rimarrà".

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