Aggredì Grealish schiaffeggiandolo e urlandogli “idiota”: DASPO di 3 anni al tifoso del Manchester United

Un giovane abbonato del Manchester United ha ricevuto un DASPO, un provvedimento di squalifica dal poter assistere di persona alle partite, per i prossimi tre anni. Si tratta di Alfie Holt, ventenne accusato di aggressione nei confronti del giocatore del Manchester City Jack Grealish a seguito del derby di Manchester dello scorso aprile, quando prima insultò e poi schiaffeggiò il giocatore che stava rientrando negli spogliatoi. A nulla sono valse le attenuanti, con la difesa che ha evidenziato gli insulti provocatori da parte del calciatore: Hot si è dichiarato colpevole e pentito, ma non potrà più entrare in uno stadio per diverso tempo.
Cos'è accaduto a margine del derby di Manchester: insulti reciproci, poi l'aggressione
Il pubblico ministero Shazia Aslam ha deciso di punire il tifoso dello United con una sospensione di 3 anni per qualsiasi evento di natura sportiva. Im tribunale è stato ricostruito il momento dell'aggressione, a margine del derby all'Old Trafford, durante il quale entrambe le tifoserie erano state protagoniste di cori e insulti reciproci per tutto il corso del match. Un clima infuocato che è esploso ancor più mentre i giocatori uscivano dal campo: Holt in quel frangente ha deciso di sporsi dalle tribune, urlando insulti ai giocatori del Manchester City, tra cui Grealish.
Le motivazioni del Tribunale: "Ha usato la forza contro un giocatore che in quei frangenti va protetto"
Il comportamento di Hot ha scatenato la reazione di Grealish che di fronte all'insulto "idiota" ha replicato avvicinandosi al tifoso, offendendolo a sua volta: "Brutto, piccolo co***one". Parole che scatenarono il gesto inconsulto e lo schiaffo rifilato al calciatore. Il tutto è stato mostrato attraverso un filmato amatoriale, fondamentale per sancire la pena finale: "L'imputato usa la forza contro un giocatore" ha evidenziato il pm. "I giocatori sono estremamente vulnerabili a questo tipo di condotte e devono essere protetti".
Al tifoso era stato ritirato immediatamente l'abbonamento da parte del Manchester United
Hot ha ammesso la propria colpa e si è pentito pubblicamente: "Non mi aspettavo che mi dicesse quello che mi ha detto, e ho reagito. Me ne sono subito pentito, tutto qui" ha spiegato al giudice mentre la difesa ha sottolineato l'assenza di precedenti, alla ricerca di attenuanti: "Si tratta di un gesto di reazione di lieve entità per il quale si è già pentito e ha già subito la revoca del proprio abbonamento allo United, una punizione già significativa". Alla fine, però, nulla è valso per evitargli il DASPO considerato una conseguenza necessaria per il Tribunale al fine di dare una "punizione forte e un deterrente".