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Super Middleton, Milwaukee vince ad Atlanta e si riprende il fattore campo: ora è sul 2-1

Trascinati da un ultimo quarto spaziale di Khris Middleton, i Bucks vincono gara 3 dei playoff NBA abbattendo dopo 48 minuti la durissima resistenza degli Hawks, spinti come sempre da Trae Young e da un grande Gallinari. Gara 4, in programma nella notte tra martedì e mercoledì, è da vincere a tutti costi per gli uomini di McMillan per prolungare il loro sogno e impattare di nuovo la serie.
A cura di Luca Mazzella
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Dopo il passo falso in gara 1 giocata in Wisconsin e l'immediata reazione in gara 2, i Milwaukee Bucks si riprendono il fattore campo passando nella notte sul campo degli Atlanta Hawks per 113-102 e portandosi sul 2-1 nella serie. In questo momento quindi, la squadra del Wisconsin è ad appena 2 vittorie dalle prime Finals dopo 47 anni: l'ultima apparizione di Milwaukee nell'appuntamento più importante della stagione NBA è infatti datato 1974.

Atlanta però, tanto per cambiare, ha fatto sudare le proverbiali sette camicie agli uomini di Mike Budenholzer ed è stata capace di controllare la gara praticamente per tre quarti, prima dell'exploit di Khris Middleton che con un ultimo quarto da 20 punti ha favorito il parziale di 30-17 che ha dato la vittoria ai suoi e si è tolto lo sfizio di aggiornare il suo career high in post-season a quota 38 punti. Niente male per chi era stato subito messo sul banco degli imputati dopo il 6/23 di gara 1 e veniva da pessime percentuali al tiro nelle ultime 3 partite (34%). Una reazione di orgoglio e di classe già vista anche contro i Brooklyn Nets, quando alle prime due modeste partite della serie aveva fatto seguire una gara 3 da 35 punti con tanto di vittoria di squadra. Oltre ai punti, l'ala stanotte ha fatto la voce grossa anche a rimbalzo (11 totali) e negli assist (7), in una prestazione a tutto tondo che, unita al 33+11 del solito Giannis molto prezioso anche in difesa stanotte, è riuscita a mascherare la brutta prestazione di Jrue Holiday, che ha chiuso con 6 punti e 2/11 dal campo ma 12 assist, rendendosi utile in tutte gli altri aspetti del gioco compresa, ovviamente, la difesa su Trae Young.

Difendere sul fenomeno di Atlanta non è certo impresa facile visto che pur con tutti gli adattamenti del mondo (e in questo Budenholzer resta un coach decisamente sotto la media) Trae ha comunque messo a segno 35 punti con 12/23 dal campo. A preoccupare però è la sua caviglia, poggiata male nel terzo quarto provocando una distorsione per la quale è subito uscito dal campo dirigendosi verso gli spogliatoi, salvo rientrare nell'ultimo apparendo però visibilmente in difficoltà. Il numero 11 a fine gara ha tuttavia rassicurato tutti e garantito la presenza in gara 4, che a questo punto sarà decisiva visto che un 3-1 nella serie e la chance di chiudere poi davanti al proprio pubblico sarebbe un'occasione troppo ghiotta per Milwaukee in caso di sua defezione.

Il secondo miglior marcatore in casa Atlanta è invece stato il nostro Danilo Gallinari, con 18 punti da una panchina che continua a non regalare altre soddisfazioni oltre all'azzurro (5 punti per Lou Williams, 0 in 15 minuti per Solomon Hill) e a non dare soluzioni alternative tra gli esterni visti i problemi fisici di Bogdan Bogdanovic, ancora condizionato dall'infortunio al ginocchio subito contro i 76ers e autore di 8 punti con 3/16 dal campo, e l'assenza di De'Andre Hunter che rientrerà il prossimo anno.

A proposito di second-unit: da segnalare tra gli ospiti anche l'ottimo impatto di Pat Connaughton, + 25 di plus/minus dalla panchina, e Bobby Portis (15 punti in 16 minuti e +17 di plus/minus), utilizzati da Budenholzer nei tanti minuti off di Brook Lopez, in campo per 25 minuti e troppo in difficoltà sul pick and roll contro Trae Young. Risorse utili dopo una stagione estenuante e una serie che si sta dimostrando più sudata del previsto per Milwaukee, che pur da favorita sa benissimo di vivere nei playoffs più imprevedibili degli ultimi anni e di dover quindi mantenere sempre alta la concentrazione. La spunterà chi è più forte, ovviamente, ma anche chi è più sano. Un fattore da non sottovalutare dopo un'annata del genere.

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