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NBA, Michael Jordan infrange le regole del lockout: 100.000 dollari di multa

Jordan, proprietario degli Charlotte Bobcats è stato multato per 100.000 dollari dalla Nba per aver violato la policy sul lockout. L’intervista che ha messo nei guai MJ è stata rilasciata al quotidiano australiano “Herald Sun”.
A cura di Vincenzo Di Guida
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Michael Joran

L’Nba ha regole ferree che vanno rispettate. Nessuna concessione neanche se ti chiami Michael Jordan, “per acclamazione” , il più grande giocatori di tutti i tempi. Se sbagli arriva una multa, non il classico deferimento tanto in voga nel sistema calcistico italiano, dove tutti possono dire di tutto, senza che vengano applicate sanzioni pecuniarie. Un sistema dove il bailamme mediatico è la regola e non l’eccezione. Dall’altra parte dell’oceano le cose stanno molto diversamente. All’inizio del lockout, (la serrata che ha causato il blocco dell’Nba), la Lega aveva ricordato attraverso un comunicato ufficiale, che chi avesse espresso pubblicamente la propria opinione sul lockout o sulle parti coinvolte, al di fuori del tavolo delle trattative, sarebbe stato passibile di multa fino a un milione di dollari.

L'INTERVISTA – MJ lo scorso 19 agosto ha rilasciato al quotidiano australiano “The Herald Sun”, un’intervista nella quale faceva riferimento alla necessità di sviluppare un sistema di suddivisione dei guadagni, che prevedesse una tutela per le squadre più “piccole” , o con meno appeal commerciale delle classiche New York, Los Angeles, Boston, Miami etc. Jordan è Proprietario degli Charlotte Bobcats, franchigia che milita nella Eastern Conference. “His Airness” altro soprannome del Jordan giocatore, insieme al proprietario dei Milwaukee Bucks Herb Kohl (senatore dello stato del Wisconsin), sta portando avanti una linea diversa nella trattativa per scongiurare la cancellazione della stagione. Una condotta che al momento non trova l’appoggio degli altri 28 owner (proprietari).

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TRAINING CAMP – Le dichiarazioni di Jordan non sono piaciute alla Lega, che lo ha multato di 100.000 dollari, per aver infranto le policy sul lockout. Intanto a New York proseguono in maniera febbrile le trattative tra Giocatori, Proprietari e Lega. Una riunione è in corso in questo momento, e domani ce ne sarà un’altra. Il 3 ottobre, la data fissata per l’inizio del “training camp” (inizio ufficiale degli allenamenti), si avvicina, e con essa cresce la speranza di poter vedere partire regolarmente il campionato il 1 novembre.

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