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NBA, Jonathan Isaac non si inginocchia: “Non è il modo giusto per rispondere ai razzisti”

L’ala degli Orlando Magic, Jonathan Isaac, prima della gara contro i Brooklyn Nets non si è inginocchiato come hanno fatto tutti i suoi compagni nel segno antirazzista del movimento “Black Lives Matter”: “Non credo che il gesto sia fondamentale per supportare la causa. Credo fortemente nell’uguaglianza di tutte le vite, come racconta il Vangelo”
A cura di Alessio Pediglieri
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Anche uscire dal coro e andare controcorrente è un modo per lasciare altissima l'attenzione attorno ad uno dei problemi che da mesi accompagnano lo sport internazionale: la morte di George Floyd per soffocamento a causa dell'abuso da parte di un poliziotto di Minneapolis. In tutto il mondo, in tutte le discipline si è cercato di difendere la causa anti razzista in ogni modo: minuti di silenzio, scritte e magliette dedicate, gesti forti (dal pungo al cielo di Hamilton sul podio di Formula 1 ai giocatori in ginocchio dopo un gol o in mezzo al campo). Ma anche il voler distinguersi dal tutto per entrare nel particolare, come ha fatto Jonathan Isaac, l’ala degli Orlando Magic che, prima della partita contro i Brooklyn Nets, ha scelto di non inginocchiarsi e di non indossare la maglietta con la scritta “Black Lives Matter” come i suoi compagni.

Aprendo di nuovo la discussione attorno alla piaga razzista che lo sport sta cercando di combattere compattandosi davanti alla morte di un uomo che ha destato scandalo e orrore scatenando un'onda che dai social si è riversata nelle piazze per entrare poi nello sport e nella vita di tutti i giorni. Così, Isaac mentre compagni e avversari si sono abbassati nel pre-gara, lui è rimasto in piedi creando attorno a sè motivo di discussione. Che ha voluto chiarire a fine gara, dopo la vittoria della sua squadra, spiegando il proprio gesto: "Prima ci ho pensato molto e poi ho deciso di non farlo: credo che inginocchiarsi e indossare una maglietta non servano a supportare la causa al di là del semplice momento in cui lo si faccia"

Jonathan Isaac, ala degli Orlando Magic ha aperto così un nuovo dibattito sul tema e sugli atteggiamenti che atleti, manager e gli sportivi in generale stanno compiendo in questi mesi: "Per me le vite nere sono sostenute attraverso il Vangelo. Tutte le vite sono sostenute attraverso il Vangelo e credo fortemente che tutte contino anche quelle delle persone di colore. Non l'ho fatto per farmi notare o per popolarità: sono solamente un umile servitore di Gesù Cristo"

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