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La morte di Kobe Bryant, star NBA, e di sua figlia

Kobe Bryant, chiesta la cittadinanza italiana onoraria per l’ex giocatore dei Lakers

Nelle scorse ore l’ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane) ha invitato le istituzioni a considerare “l’ipotesi di una concessione ‘post mortem’ per meriti speciali, già conferita, in vita (ex articolo 9 della legge 91/92) ad atleti che si siano distinti per grandi meriti sportivi. Kobe Bryant aveva tanto di italiano, non nel sangue, ma nel cuore”.
A cura di Alberto Pucci
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Anche l'Italia si è mobilitata per ricordare al meglio la figura di Kobe Bryant. Dopo il toccante ricordo di Los Angeles e di tutti i tifosi di basket americani, l'ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane) ha infatti chiesto la cittadinanza italiana onoraria per l'ex stella dei Lakers e invitato le istituzioni a considerare "l'ipotesi di una concessione ‘post mortem' per meriti speciali, già conferita, in vita (ex articolo 9 della legge 91/92) ad atleti che si siano distinti per grandi meriti sportivi. Si tratta di una procedura complessa, che la Legge sulla cittadinanza prevede, in via ordinaria, come concessione meritoria e non alla memoria. Ma, come per altri casi particolarmente emblematici in cui si è richiesta la cittadinanza onoraria per meriti speciali post mortem, anche nella peculiarità del caso Kobe Bryant ci sembra ricorrano le ragioni e le motivazioni di un così significativo gesto di apprezzamento e di considerazione che, ancorché solo simbolico, ci appare importante e solenne".

Kobe Bryant e il cuore italiano

Nella nota diffusa dall'ASI, è stato inoltre posto l'accento sul legame che l'ex giocatore aveva con il nostro paese: "Kobe Bryant aveva tanto di italiano, non nel sangue, ma nel cuore, nell'educazione e nell'istruzione ricevuta in sette anni di permanenza nel nostro Paese, al seguito del padre Joe Jellybean Bryant che dal 1984 al 1991 ha giocato nella nostra lega vestendo le maglie di Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia. Amava tornare per trascorrere le vacanze dopo la stagione ufficiale e ritrovare quelle sensazioni, quei sapori, quella tranquillità che solo le piccole città della provincia sanno regalare. Ha sempre detto che un giorno avrebbe comprato una casa in Italia, ma non riusciva a scegliere il posto talmente trovava bella qualsiasi nostra città: amava Roma come Milano, ma anche Capri o… Treviso, perché un tempo piazza importante del basket".

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Il legame con il nostro paese

"Il destino non gli ha concesso il tempo di compiere questa scelta, lui che ha continuato a perfezionare il suo italiano a casa con la sorella e lo ha insegnato a tutte le sue figlie – si legge ancora nella nota dell'ASI – Anche per noi italiani resta vivo il ricordo di Black Mamba, tanto da ritenere magnifico il suo ricordo di uomo e di sportivo; in questa sede, pertanto, anticipiamo che ci spingeremo al punto di chiedere l'assegnazione della cittadinanza onoraria: sarebbe una nobile attestazione di riconoscenza per quello che Bryant ha donato allo sport italiano e, anche, per ricambiare quel legame forte, intimo, intenso e profondo che l'atleta provava nei confronti del nostro Paese, avendo egli stesso sempre definito "indimenticabili" gli anni trascorsi in Italia, lasciando in lui indelebili tracce d'affetto e di adesione al nostro modello valoriale ed esistenziale".

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