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Olimpiadi Tokyo 2020

Il mostruoso esordio di Luka Doncic alle Olimpiadi: 48 punti in 31 minuti

Il fenomeno dei Dallas Mavericks inizia col botto la sua avventura olimpica, facendo registrare la seconda miglior prestazione di sempre nella competizione e strapazzando l’Argentina vice-campione del mondo in carica. Un dominio che ha lasciato senza parole persino la bandiera albiceleste Manu Ginobili.
A cura di Luca Mazzella
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Spaziale, leggendario, unico. In poche parole: Luka Doncic. Il golden-boy sloveno esordisce a Tokyo con la sua Slovenia sfornando una prestazione da capogiro da 48 punti, 12/15 da due, 6/14 da tre, 6/7 ai liberi, 11 rimbalzi, 5 assist, 3 stoppate e ben 49 di valutazione. Il tutto giocando appena 31 minuti e piazzando, in quella che è la sua prima partita in carriera alle Olimpiadi, il suo nome (accanto a quello di Ed Palubinskas, 1976) alle spalle del solo Oscar Schmidt, record-man a cinque cerchi con i 55 punti segnati contro la Spagna alle Olimpiadi di Seul 1988.

E se già leggere di questo record impressiona, fa ancora più paura sapere che questa prestazione mostruosa sia arrivata contro la squadra vice campione del mondo in carica, l’Argentina dell’highlander Luis Scola (quinta rassegna olimpica per lui), di Facundo Campazzo, Gabriel Deck, Leandro Bolmaro, e che in tutta la gara Luka è stato costantemente raddoppiato, spesso anche triplicato, riuscendo comunque a trovare sempre i suoi tiri preferiti, dalle triple in step-back passando a un insistente ricerca del post-basso per sfruttare centimetri e chili in più rispetto ai diretti marcatori.

Un primo tempo da capogiro

Dei 48 punti totali 31 erano arrivati nel solo primo tempo, quando tutti erano praticamente certi che Doncic potesse prendersi il primato assoluto, non fosse altro che è stato poi lo stesso 22enne a chiedere al coach Edo Murić di uscire a 4 minuti dalla fine, per dare spazio a chi aveva giocato meno e per riposare in vista della prossima gara. Un primo tempo che aveva fatto alzare dalla sedia anche il tifoso numero uno della Nazionale albiceleste, la bandiera Manu Ginobili, che ha affidato ai social, live, il suo personalissimo commento alla gara del giocatore dei Mavs: “Tremendo dominio del gioco di Luka Doncic, una bestia”

Per Luka si tratta della partita numero 14 con la canotta della Slovenia, con la quale non ha mai perso finora dall’Europeo 2017 (oro in Turchia), al Preolimpico, passando per questo roboante successo contro l’Argentina nella prima partita della storia del suo Paese nella rassegna a cinque cerchi. Un successo dal quale sono uscite perle del genere, in un secondo tempo in cui è sembrato concentrarsi più sugli assist che sulla fase realizzativa:

Segno di un basket sempre più globale

Nikola Jokic ha vinto poco più di un mese fa l’MVP della stagione regolare NBA. A seguirlo, Giannis Antetokounmpo con MVP delle Finals e anello. Rudy Gobert si è portato a casa il premio di Difensore dell’anno. E oggi Luka, lo sloveno che sta facendo impazzire la lega da 3 anni, si ritaglia in modo prepotente un ulteriore pezzo di storia della pallacanestro. Serbo, greco, francese, sloveno: il basket, questo lo abbiamo già capito ieri con la sconfitta degli Stati Uniti contro la Francia, ormai non parla più solo americano.

Speranze di medaglia per la Slovenia?

In una competizione storicamente sempre nelle mani della nazionale a stelle e strisce, mai come stavolta sembra realmente possibile vedere un successo a sorpresa. L'Australia, la Spagna, la Francia sono per molti le rivali numero uno di Team USA, ma da qualche ora al lotto delle pretendenti sembra essersi aggiunta anche la Nazionale slovena, cenerentola del torneo che sulle ali dell'entusiasmo di Luka Doncic può legittimamente ambire a una medaglia. Di che metallo è duro dirlo oggi, ma Doncic punta senza mezzi termini all'oro.

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