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Tortu e le bugie con le ragazze: “Dico che studio economia e sogno di partecipare a un’Olimpiade”

Campione olimpico a Tokyo con la staffetta da sogno azzurra, Filippo Tortu non ha abbandonato il basso profilo. Al punto da arrivare ad approcci paradossali con le ragazze…
A cura di Paolo Fiorenza
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Cambiare la propria vita in pochi secondi, con un prima e un dopo che sono come il giorno e la notte. Chiedere a Filippo Tortu, ottimo velocista fino al 6 agosto 2021 e da lì in poi uno dei quattro uomini più veloci sul pianeta, dopo il trionfo da sogno nella staffetta 4×100 alle Olimpiadi assieme a Lorenzo Patta, Fausto Desalu e Marcell Jacobs. Il 23enne velocista milanese di origini sarde è ora un pezzo di storia dello sport italiano e spiega cosa è cambiato in quegli istanti della volata sul rettilineo dello stadio di Tokyo.

"Sì, la vita è cambiata. In aspetti che non reputo fondamentali – mi riconoscono, faccio più cose, giro per eventi con la medaglia in tasca – perché la sostanza è rimasta la stessa. Al contrario, c’è un cambiamento importantissimo che faccio fatica a riconoscere a me stesso: sono campione olimpico. Ancora oggi, mi fa strano dirlo", racconta al Corriere della Sera.

Tortu insomma resta fedele al suo modo di essere, così diverso dall'effervescente Jacobs, che in questi mesi è diventato una superstar televisiva e si sente perfettamente a suo agio anche in questo ruolo: "Non mi aspettavo di correre così veloce, non ero mai sceso sotto i 9 secondi nella mia frazione. A Tokyo ho fatto una cosa non banale, insomma. Di carattere però sono così, non mi piace vantarmi".

Il profilo basso del milanese arriva al punto di fingere di non essere il campione che è quando si rapporta all'altro sesso: "Se conosco una ragazza e mi chiede cosa faccio, io rispondo: studio economia alla Luiss (Tortu è davvero studente presso l'università romana, ndr). Se lei si spinge oltre, se viene fuori il discorso dell’atletica e lei mi chiede qual è il mio sogno, io dico: partecipare a un’Olimpiade".

Ed invece non solo ha partecipato ma ha anche vinto: adesso la sua medaglia d'oro è custodita gelosamente in un luogo segreto della sua abitazione. "Lo ammetto, ho rivisto spesso la staffetta di Tokyo – racconta ora – La prima volta in vacanza in Sardegna, a fine Olimpiade, una notte che non riuscivo a prendere sonno: l’avrò rivista 50 volte di fila, in loop. Con il risultato di diventare adrenalinico. Notte in bianco…".

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