Perché John Cena ha accettato di perdere il suo ultimo match, Triple H: “La gente non può capirlo”

Forse è davvero come dice Triple H, il deus ex machina della WWE, responsabile di tutte le trame della più importante organizzazione di wrestling al mondo, dalle storyline fuori dal ring ai ‘booking' dei combattimenti più importanti, ovvero il ‘come' si svolgono e ovviamente si concludono. Triple H ha risposto alle proteste veementi dei tifosi per il modo con cui si è deciso di far finire la carriera leggendaria di John Cena (battuto per sottomissione da Gunther, ovvero si è arreso segnalando all'arbitro di fermare il match), spiegando che loro "non possono capire". Alla base dell'intera vicenda c'è una sorta di ‘codice' cui non si sottraggono neanche i più grandi, se davvero vogliono definirsi tali e scolpire il loro lascito per quelli che verranno dopo. Perché le esigenze di molti contano più di quelle di pochi, o di uno.
La fine ingloriosa della carriera leggendaria di John Cena: sottomesso nel suo ultimo match contro Gunther
Il 48enne Cena ha concluso il suo lungo tour di addio sabato scorso (36 date in giro) salendo sul ring contro Gunther, uno dei lottatori su cui la WWE punterà forte in futuro. Il che spiega già in parte cosa è accaduto nell'arena strapiena di Washington, anche perché è consuetudine che i wrestler perdano il loro ultimo combattimento. E tuttavia, sebbene in molti si attendevano un epilogo simile, davvero pochi avrebbero mai pensato che la sconfitta di Cena venisse sceneggiata con quella modalità, non solo umiliante ma anche rara ad alto livello, ovvero che John si arrendesse alla morsa al collo di Gunther, proprio lui che ha fatto del ‘non mollare mai' un suo imperativo assoluto.
Diamine, poteva essere schienato, contato o anche essere ‘addormentato' da quella morsa (che non a caso si chiama ‘sleeper'), i tifosi lo avrebbero accettato, ma perdere per sottomissione… nessuno voleva che la storia di uno dei più grandi atleti nella storia del wrestling finisse in maniera così ingloriosa, quasi vile, un tradimento di tutto quello che è stato John Cena. E allora il pubblico del palazzetto è esploso di rabbia, fischiando e insultando Triple H, che non è rimasto insensibile alla feroce contestazione dei tifosi e ha aperto uno squarcio sulle regole non scritte del mondo del wrestling.
Triple H spiega perché la WWE ha deciso di far uscire di scena così un mito come John Cena: "Ha sempre fatto quello che è giusto"
Erano 21 anni che Cena non si arrendeva per sottomissione in un match della WWE (contro Kurt Angle, nel 2004). Perché è stata presa la decisione di farlo cedere proprio nel suo ultimo incontro? A quanto pare, lo stesso John era d'accordo con la conclusione della vicenda fin dall'inizio, ovvero perdere in modo netto il match contro Gunther, e la WWE è sempre rimasta fedele a questo piano, spianando la strada per un futuro potente da ‘heel' (ovvero ‘cattivo' nelle storyline) al 38enne lottatore austriaco, come dimostra anche il fatto che la sicurezza lo ha addirittura dovuto scortare al bus alla sua uscita dall'arena, tale era la rabbia dei tifosi.
Paul ‘Triple H' Levesque ha spiegato tutto chiaramente a caldo sabato sera, mentre il pubblico urlava di tutto contro di lui e inneggiava alla concorrente AEW: "Ci sono tradizioni consolidate nel nostro settore e ci sono modi in cui si gestiscono gli affari. John ha sempre detto la cosa giusta per tutta la sua carriera: che si tratta di lasciare questo posto meglio di come lo hai trovato. Non c'è modo che la gente possa capirlo in questo momento. Ma si fa ciò che è giusto per il business. Si fa ciò che è giusto per questa industria. John lo ha fatto per tutta la sua carriera e io lo farò per tutta la mia. Io farò ciò che credo sia giusto per questo business. È così e basta. Capisco che sia difficile da comprendere per le persone, ma fa parte di quello che facciamo. È il ruolo che abbiamo scelto". Anche se a volte, nella costruzione del mito, le esigenze di uno hanno contato più di quelle di molti…