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Jacobs, Tamberi, Stano: l’America celebra le vittorie “pulite” degli italiani alle Olimpiadi

La rivista americana Track & Field News, che nel mondo dell’atletica è una sorta di Cassazione della disciplina, ha nominato i 3 italiani quali migliori atleti del 2021 nelle rispettive discipline. E per Jacobs è una piccola vendetta.
A cura di Maurizio De Santis
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Marcell Jacobs ha ricevuto la menzione speciale per la sua vittoria dell'oro nei 100 metri piani alle Olimpiadi
Marcell Jacobs ha ricevuto la menzione speciale per la sua vittoria dell'oro nei 100 metri piani alle Olimpiadi

Una menzione speciale che vale come una medaglia d'oro e anche di più. La rivista americana Track & Field News, che nel mondo dell'atletica è una sorta di Cassazione della disciplina: nel bene e nel male, ogni pronunciamento ha un valore che traccia un solco e fa storia. E il fatto che abbia incoronato tre protagonisti dello sport italiano (che hanno brillato e vinto alle Olimpiadi di Tokyo) arriva a corredo di un anno bellissimo, culminato con i trionfi ai Giochi dopo l'euforia per la conquista degli Europei nel calcio con la Nazionale di Roberto Mancini.

Marcell Jacobs, Gianmarco Tamberi e Massimo Stano sono stati nominati i migliori atleti del 2021 nelle rispettive discipline. Riflettori puntati in particolare sul velocista azzurro che ha trionfato nella prova regina, i 100 metri piani, e s'è ripetuto nella staffetta 4×100. Dopo Usain, signore assoluto della velocità, c'è lui. Poche parole che valgono come una investitura ufficiale, piazzando il campione tricolore in cima alla speciale classifica mondiale della gara riservata ai "figli del vento" almeno per questo anno.

Gianmarco "Gimbo" Tamberi ha trionfato nel salto in alto ai Giochi nel Sol Levante
Gianmarco "Gimbo" Tamberi ha trionfato nel salto in alto ai Giochi nel Sol Levante

"Dai tempi di Bolt nel 2008 è il primo velocista a conquistare il primo posto senza mai esser comparso prima nel ranking", si legge nell'articolo. E tanto basta a cancellare l'amarezza di Jacobs per l'esclusione dal novero delle nomination degli atleti dell'anno, lasciandolo fuori dagli "Oscar" della World Athletics con motivazioni apparse discutibili, senza dare il giusto peso alla portata dell'impresa compiuta dallo sprinter. Tanto basta per mettere a tacere il brusio dei sospetti infamanti, le allusioni sulla "stranezza" della sua prestazione che hanno scandito il trionfo, le tante (anche troppe) domande a margine dell'exploit che ha sorpreso il mondo intero. Nessuno immaginava, complice anche la debacle dei favoriti nelle batterie di qualificazione, che un "illustre sconosciuto", un outsider salisse sul podio più alto.

Massimo Stano medaglia d'oro nella 20 km di marcia in Giappone
Massimo Stano medaglia d'oro nella 20 km di marcia in Giappone

Giù il cappello dinanzi a Jacobs ma c'è spazio anche per altri due atleti che hanno scolpito nella storia dei Giochi altrettante vittorie. Il primo è Gianmarco "Gimbo" Tamberi, oro nel salto in alto condiviso con Barshim. "Abbiamo cambiato lo spirito olimpico", ha ammesso di recente l'atleta del Qatar che assieme all'italiano balzò agli onori della cronaca per una decisione accolta con stupore. Il secondo è Massimo Stano, il quinto italiano a spiccare nella 20 km di marcia dopo Maurizio Damilano (primo nel 1980 e nel 1987), Michele Didoni (1995) e Ivano Brugnetti (2004). "A vincere da sporchi sono capaci tutti", l'espressione simbolo del marciatore pugliese che ha raccontato quanto sudore e fatica gli sia costato arrivare a un risultato del genere. E averlo fatto in maniera pulita.

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