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Jacobs rivoluziona la partenza dai blocchi, ora sarà un missile: “Nessuno lo credeva possibile”

Il Marcell Jacobs che rivedremo in azione il prossimo 4 febbraio a Berlino sarà ancora più veloce della scheggia che ha trionfato a Berlino: novità rivoluzionaria in partenza.
A cura di Paolo Fiorenza
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Marcell Jacobs ha annunciato qualche giorno fa la data del suo rientro in pista per il primo impegno agonistico dopo la vittoria delle due medaglie d'oro nei 100 metri e nella staffetta 4×100 alle Olimpiadi di Tokyo: "Tornerò in pista il 4 febbraio a Berlino". Il velocista di Desenzano si era fermato all'indomani dei trionfi giapponesi dello scorso agosto, preferendo ricaricare le batterie dopo il grande sforzo psicofisico profuso, per poi cominciare una preparazione al top in modo da affrontare al meglio la prossima stagione, in cui tutti – avversari e media, soprattutto stranieri – lo aspetteranno al varco.

La macchina Jacobs peraltro si presenterà ai blocchi di Berlino con una grossa novità, che gli farà guadagnare centesimi preziosi in un settore come le discipline veloci dell'atletica leggera dove pochi battiti di ciglia fanno la differenza. A 27 anni il ragazzone nato a El Paso addirittura rivoluzionerà la sua partenza, una decisione importante e davvero poco usuale ad alto livello. È lui stesso ad annunciarlo alla Gazzetta dello Sport: "Dove penso di progredire? Nella partenza, che pure negli scorsi mesi già mi ha permesso di compiere un gran salto di qualità. Insieme al mio allenatore Paolo Camossi sto sperimentando importanti novità: sono convinto mi porteranno lontano".

Jacobs poi scende nei dettagli: "Si tratta di questo. Da sempre la mia gamba destra è meno forte della sinistra. Ma da sempre, per abitudine, in uscita dai blocchi, dove mi posiziono col piede sinistro avanti, dopo lo sparo appoggio per primo il destro. Ora, per sfruttare meglio le mie qualità, sto provando a invertire e i primi riscontri sono molto indicativi. L’OptoJump, sistema di rilevamento ottico che utilizziamo abitualmente, ha detto che la nuova fase di avvio, provata solo poche volte, è già sui livelli di quella tradizionale".

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La freccia azzurra fa due conti spicci per far capire quanto sia fiducioso nei progressi che porterà la nuova partenza: "Prendiamo i 60, prova della stagione indoor alle porte. In marzo, quando ho vinto gli Europei col record italiano e la miglior prestazione mondiale 2021, ho corso in 6″47. Nella finale dei Giochi sono transitato in 6″41. Sommiamo quello che, sulla carta, guadagnerò in partenza: i conti son presto fatti…".

Gli avversari di Jacobs insomma sono avvisati: se prima era una scheggia, adesso in uscita dai blocchi sarà un missile. Il suo allenatore Camossi conferma tutto e fa capire che meraviglia di atleta sia il doppio oro di Tokyo: "Vivere il campo, e non solo in campo, con Marcell Jacobs, è una continua sorpresa per quello che coglie al volo in pista e fuori, per le intuizioni che ha grazie alla formidabile sensibilità e conoscenza del proprio corpo – dice alla Gazzetta – Quante volte mi ha fatto strabuzzare gli occhi, procurandomi un misto di incondizionata fiducia come allenatore e un po’ di invidia benevola da ex atleta. Potrei fare tanti esempi, fino ai suoi consigli ‘sulla messa a punto della macchina', come fa Hamilton coi suoi ingegneri. Il percorso con lui è un’entusiasmante corsa umana".

Camossi spiega come si è arrivati a provare la nuova partenza di Jacobs e che risultati clamorosi abbia dato in pochissimo tempo: "Dopo aver deciso di recuperare al meglio la gamba destra e portarla al livello della sinistra, un giorno Marcell, in un allenamento su distanze brevi, mi confida che sente la ‘zavorra' della stagione scorsa più attiva e addirittura più veloce della sinistra. Qualche giorno dopo mi fa: ‘Paolo, cosa dici se cambiamo piede di partenza, cosa dici se invertiamo i blocchi?'. I campioni vanno sempre ascoltati, anche se a volte dicono una fesseria. Proviamo subito due o tre partenze in piedi. Il giorno successivo, con la tecnologia del Coni, piazziamo una quarantina di metri di Optojump e il sistema di partenza da gara con registrazione dei tempi di reazione. Esperimento riuscito, tra lo stupore e il senso di colpa di tutti i presenti, perché nessuno credeva possibile, in sole tre partenze, invertire i pedali dei blocchi con un’efficacia pari a quella della scorsa stagione, se non migliore".

Noi non vediamo l'ora che arrivi il 4 febbraio per rivedere in azione a Berlino il nostro razzo azzurro, con buona pace di chi dall'estero non si rassegna al fatto di avere di fronte non solo un grandissimo atleta, ma anche un team di allenamento che sposta continuamente in avanti la barriera del possibile.

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