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Italia esclusa dalle Olimpiadi, Malagò: “Intervenga il Governo o sarà un suicidio”

Il Presidente del Coni Giovanni Malagò avverte il Governo italiano che serve un immediato intervento affinché si eviti il disastro con gli atleti italiani che potranno partecipare alle Olimpiadi di Tokyo, in programma nel 2021, ma da atleti indipendenti, senza cioè né bandiera tricolore né inno nazionale. Il numero uno del Coni alla Camera ha fatto un accorato appello al Governo: “Vi supplico, serve un provvedimento tampone del Governo italiano che fermi la delibera del Cio, qualsiasi altra cosa sarebbe un suicidio o autolesionismo”.
A cura di Michele Mazzeo
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Il Presidente del Coni Giovanni Malagò avverte il Governo italiano che serve un immediato intervento affinché si eviti il disastro dell'esclusione dell'Italia dai prossimi Giochi Olimpici da parte del CIO con gli atleti italiani che potranno partecipare alle Olimpiadi di Tokyo, in programma nel 2021, ma da atleti indipendenti, senza cioè né bandiera tricolore né inno nazionale. Il numero uno del Coni alla Camera ha fatto un accorato appello al Governo: "Vi supplico, serve un provvedimento tampone del Governo italiano che fermi la delibera del Cio, qualsiasi altra cosa sarebbe un suicidio o autolesionismo".

Lo stesso Malagò ha poi spiegato nel dettaglio quale sia l'attuale situazione e perché bisogna intervenire adesso e non è possibile più rimandare la decisione: "Siamo in una situazione drammatica, sportivamente parlando, in quanto dall'entrata in vigore della legge di bilancio 2018 è mutata la questione riguardante il rapporto tra l'allora Coni Servizi e oggi Sport & Servizi col Coni. La carta olimpica vieta a qualsiasi comitato olimpico di operare per il tramite del governo – ha spiegato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in audizione alla Camera davanti alle Commissioni riunite Cultura e Istruzione e Lavoro-.  Attualmente la società ‘Sport e Salute' è il braccio operativo del governo. Per questo non si può fare un contratto di servizio con una società governativa. Questo è il punto centrale. Perché ci siamo ridotti così? Perché questa società, diventata emanazione del Governo, non ha scorporato le funzioni obbligate del Coni: pianta organica, asset.

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Nell'ambito delle sue funzioni il Coni non può essere subordinata a una società del Governo – ha aggiunto il numero uno del Comitato Olimpico Nazionale Italiano – si può ancora risolvere, prima del 27. Il Cio chiede quello che il Governo italiano si è impegnato di sistemare e che per colpa della politica, a distanza di 25 mesi, non è stato risolto. Il comitato esecutivo del Cio non so cosa delibererà. Io sono un membro del Cio, ma il presidente Bach, e altri rappresentanti, hanno fatto presente che questa situazione è contraria all'ordinamento. L'esecutivo di mercoledì è importantissimo perché è l'ultimo. Poi non ce ne saranno atri perché poi si va alle elezioni. Il presidente Bach scade e a marzo ci saranno le elezioni. Da qui a quella data non ci saranno altri esecutivi. Ecco perché è una scadenza ineludibile", ha concluso Malagò.

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